Mi scrive Jandoc, maschio, anni 42, mano destra
Grafia estremamente personalizzata, intrepida, nonostante timori/fobie, ipersensibilità e punti fissi, assunti – con tutta probabilità – nella prima infanzia o in età adolescenziale: quasi un mantello che gli sia stato buttato addosso.
Reattivo contro ingiustizie verso sé o verso gli altri, riesce, comunque, a perdonare facilmente. Meno facilmente perdona, però, quando offese o incomprensioni vengono da parte di figure femminili. In questo caso il Soggetto è capace di tenere a lungo nel cuore delusioni, in modo tale da rasentare il “rancore”. Dotato di intelligenza notevolissima, di acume, di senso dell’humor, tende a mantenere le distanze da tutto ciò che è torbido, oscuro moralmente e materialmente, rifiutando più che può compromessi e inghippi.
Ma, a volte, capisce che la vita è anche tutto questo ed è giocoforza assoggettarsi, seppur “obtorto collo”. E’, come già notato, un soggetto ipersensibile: e questa ipersensibilità si estende a tutti gli esseri viventi, oltre che verso di sé ed il proprio vissuto. Il dolore , proprio o altrui, manifestato o nascosto, in esseri umani o in animali, lo colpisce profondamente e cerca rimedio, ingegnosamente, con tutte le possibilità e le doti in suo possesso.
La grafia inviatami potrebbe essere definita “pittorica”, in quanto estremamente estetica, nonostante la non decodificabilità di alcune lettere. Questo indica buona propensione per ciò che è Arte, anche se non nel filone classico e codificato: Arte un po’ sopra le righe, con desiderio di armonia e bellezza, ma mai stereotipate o massificate.
Inoltre, si possono notare collegamenti ingegnosi, rivelatori di ottimale attività mentale. E’ presente la tendenza ad osservare i particolari anche minimi, a ripercorrerli nella conversazione, il che può dare l’idea, all’interlocutore, di avere a che fare con un soggetto pedante, anziché creativo, come invece è.