Mi scrive Lavasbianca
Non esiste riscontro grafico per mancanza di autorizzazione da parte dell’utente alla pubblicazione di parte dello scritto.
Nei segni grafici offerti all’analisi, è possibile vedere una comunicazione che indica, già di per sé, quale strategia sarebbe utile per attenuare (e forse risolvere) il disagio che compare.
Lavasbianca ha doti notevoli:
- grande tenacia
- grandissima bontà
- capacità estetiche a livello ottimale
- possibilità, altrettanto notevoli, di autocontrollo
- capacità di apprendere facilmente
Allora, perché questa necessità, quasi a livello ossessivo, di pulire, di riordinare, di mettere a posto? La risposta è in un tratto grafico che dice:
tenacia nel ricordo negativo. La tenacia, già vista come dote, ha in sé anche una possibilità negativa, se il punto di partenza è doloroso…
Non perdono a sé. Lavasbianca non ha ancora deciso di “perdonarsi”, per qualcosa, di molto doloroso, che le è accaduto. Non ha fatto, probabilmente, che rimuginare sui torti subiti, magari dandosi la responsabilità dell’accaduto. Ma ognuno di noi assume comportamenti, atteggiamenti, prende decisioni perché – in quel momento – valuta giuste le risultanze che ha preso in considerazione. Poi, le situazioni possono modificarsi, ed anche le susseguenti decisioni possono subire variazioni. La prima regola per non sentirsi a disagio risulta, quindi, il non colpevolizzarsi inutilmente per le decisioni prese in passato, perché comunque sono state frutto di riflessione e di adeguamento ad una situazione contingente.
In questa personalità si è, per il disagio, cristallizzata la “diffidenza”, sia nei propri confronti che nei riguardi altrui. E il diffidente come agisce? Diviene un perfezionista, per non dare agli altri la possibilità di metterlo in difficoltà; per non dovere temere le conseguenze dei propri atti: se tutto è perfetto, nessuno avrà di che ridire…
Vorrei, inoltre, complimentarmi con chi mi ha inviato la grafia: ha in sé la capacità di reagire alle difficoltà, con stile e con gentilezza.