venerdì 19 Aprile 2024

Castrum Soncini: Cives Et Viatores

Soncino, Cremona.  A Soncino, eletto a pieno titolo tra i Borghi più Belli d’Italia, uno dei paesi più affascinanti e misteriosi del territorio cremonese, un borgo medioevale eretto in passato sopra un dosso ancora circondato dalle mura e sovrastato da una rocca dalle imponenti torri merlate.

Un lugubre rintocco di campana accoglie il visitatore ogni mercoledì mattina. E’ il suono che ricorda la morte di uno dei più feroci e sanguinari condottieri medievali, già posto da Dante nell’Inferno: Ezzelino III da Romano, denominato “Il figlio del Diavolo”. Soncino è la tomba del cosiddetto “Dracula italiano”, ma questa è solo una delle tante storie che animano il vecchio borgo adagiato su un piccolo dosso a guardia della Valle del fiume Oglio.

In questo scenario di viaggio in un passato avvincente e suggestivo si inserisce la XX edizione della Rievocazione Storica “Castrum Soncini, Cives et Viatores” sabato 7 e domenica 8 ottobre, organizzata dall’Associazione Castrum Soncini in collaborazione con la Cooperativa Il Borgo.

Posto al centro della Pianura Padana Soncino ha sempre avuto una vocazione prettamente militare. La sua posizione strategica e difensiva ha sempre costretto i suoi abitanti a innalzare potenti opere militari di cui ancora oggi se ne possono osservare le imponenti strutture: la Rocca sforzesca e la cerchia muraria entrambe della seconda metà del XV secolo. Soncino si trova incastonato tra le province di Cremona, Brescia e Bergamo ancora in territorio cremonese in un paesaggio ricco di vegetazione con numerosi corsi d’acqua e fontanili. Un ambiente spesso selvaggio e misterioso come lo era la Selva Maggiore: la più grande foresta del territorio cremonese dove fino all’Ottocento c’era una cospicua presenza di lupi, ma in cui abbondavano anche gli esseri misteriosi. Il serpente gallo (una sorta di basilisco) oppure le anguane, simili a sirene di acqua dolce. Per non dimenticare la creatura più terrificante: il drago Tarànto che abitava le acque paludose dello scomparso lago Gerundo.

Le storie e le leggende non mancano e neppure i personaggi che hanno varcato le porte medievali del borgo: basti pensare alla Monaca di Monza (che visse a Soncino fino all’età di dodici anni), a Leonardo da Vinci, a San Pio V, tutti a lasciare un’impronta significativa di storia e leggenda all’interno del borgo murato.

Alla rievocazione il gruppo storico, La Confraternita del Dragone insieme a Corte XIII secolo, allestiranno gli ambienti della Rocca in maniera suggestiva e filologica per far rivivere l’epoca medioevale. Ci saranno, tra le tante curiosità, brevi scenette di vita quotidiana sia militare sia religiosa. Completerà l’allestimento anche il gruppo Artifex Bonus con i banchi didattici inerenti ad alcuni mestieri.

Tra le attrazioni da segnalare gli spettacoli col fuoco di sabato sera a cura di uno dei gruppi più richiesti in ambito nazionale: Focoleria. Nella giornata di domenica ritorna per la gioia di grandi e piccoli Nespolo Lo Giullare. Esibizioni aeree di rapaci con spiegazioni didattiche con la presenza di numerosi esemplari saranno a cura dei Falconieri di Sua Maestà. Per entrambe le giornate ci sarà il sottofondo musicale di In Itinere, ormai una garanzia di alta qualità di riproduzioni musicali medioevali.

Laboratori didattici per i più piccoli

Per la giornata di domenica tutti potranno cimentarsi con i laboratori didattici legati alla musica medioevale (come imparare a suonare l’arpa) oppure ad attività dell’Età di Mezzo come la Tessitura (realizzare un braccialetto con un telaio) e lo Scriptorium (scrivere con la penna d’oca).

La Taverna Medioevale

Per la prima volta verrà adibito uno spazio dedicato al cibo dal sapore medioevale. Sarà preparato un menù comprendente una zuppa di farro, pane con la salviata o con la porchetta, infine biscotti aromatizzati con spezie. Il tutto innaffiato con una gustosa birra artigianale.

Ma non solo. Questi sono alcuni aspetti della rievocazione di quest’anno, ma per conoscere i dettagli non resta che venire a dare un’occhiata al programma.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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