venerdì 19 Aprile 2024

Metamorfosi, la musica della tragedia del mare

Cremona. Grazie al progetto Metamorfosi, il lavoro delle persone detenute trasforma il legno delle barche dei profughi in strumenti musicali. Un violino è esposto al Museo del Violino di Cremona, accanto ai capolavori di Stradivari.

Di fronte alla tragedia contemporanea che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, fondata e presieduta da Arnoldo Mosca Mondadori,  ha voluto pensare a un progetto culturale e di conoscenza a cui ha dato il nome di Metamorfosi, poiché, all’interno delle liuterie di diverse carceri italiane, trasforma il legno dei barconi, proveniente da Lampedusa, in strumenti musicali e oggetti di testimonianza di carattere sacro, affinché le persone e soprattutto i giovani possano conoscere la realtà dei migranti, troppo spesso rimossa, guardata con indifferenza o affrontata e raccontata in modo ideologico.

Metamorfosi è stato insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del 79° Festival del Cinema di Venezia durante il quale è stato proiettato il cortometraggio (https://youtu.be/CLEGcSwuKHo) che racconta il progetto.

Il Museo del Violino di Cremona ha condiviso fin dall’origine il progetto, un violino realizzato nell’ambito di Metamorfosi è esposto accanto ai capolavori di Stradivari. È simbolo e metafora, opera e orizzonte, bellezza, sorpresa, poesia e preghiera.

Non solo lo si potrà ammirare ma anche ascoltare, nell’Auditorium Giovanni Arvedi, soprattutto in momenti di natura didattica rivolti alle scuole. In queste occasioni verrà anche ripercorsa la storia dello strumento attraverso il racconto e le immagini. Nel corso della conferenza di presentazione Lena Yokoyama è stata protagonista di una intensa esecuzione del Canto del legno di Nicola Piovani.

L’idea del progetto Metamorfosi nasce nel dicembre 2021 quando, all’interno del Laboratorio di Liuteria e Falegnameria nella Casa di Reclusione Milano-Opera, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti chiede al falegname di Lampedusa Francesco Tuccio, di portare dei legni per costruire dei presepi che, nel tempo della pandemia, potessero essere un segnale di speranza per tutti, credenti e non credenti.

Nell’ambito di questa iniziativa, con gli stessi materiali, sotto la guida del maestro Enrico Allorto, è stato costruito un violino, utilizzando una tecnica perfezionata già nel sedicesimo secolo dagli artigiani cremonesi. Il 4 febbraio 2022, in occasione dei 10 anni dalla nascita della Fondazione, questo primo strumento, chiamato Violino del Mare, inizia, con la benedizione di Papa Francesco, il proprio viaggio di testimonianza.

Il primo strumento realizzato produce un suono così limpido da stupire musicisti ed esecutori. Il compositore Nicola Piovani, quando per primo lo ascolta, decide di scrivere una composizione dal titolo Canto del legno. Non appena costruito il primo violino con i legni dei barconi, nasce l’idea di creare una vera e propria Orchestra del Mare: un progetto di adesione che prenderà vita nel momento in cui gli strumenti ricavati dai barconi saranno suonati dalle orchestre che aderiranno al progetto e viaggerà, attraverso di loro, per testimoniare, in Italia e all’estero, il dramma che vivono quotidianamente migliaia di persone migranti in tutto il mondo.

La Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti fin dalla sua nascita nel 2012, promuove progetti di testimonianza per porre le persone, soprattutto le generazioni più giovani, di fronte al dramma che vivono quotidianamente i migranti, nel tentativo di raggiungere le coste italiane, spesso perdendo la loro vita e affogando nel Mar Mediterraneo. Sono bambini, donne e uomini che a causa delle guerre, della povertà e della carestia, decidono di intraprendere questi viaggi, unica loro speranza per poter pensare ad un futuro di vita dignitoso. Molti bambini vengono lasciati dai propri genitori a parenti e compiono il loro viaggio soli su questi barconi: sono i “minori non accompagnati”.

Il progetto Metamorfosi vuole porre l’attenzione su ogni persona che oggi si trova costretta, in tutto il mondo, a fuggire dal proprio Paese a causa della guerra, della fame e della persecuzione.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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