Leno, Brescia – In occasione della Festa della Repubblica, il Corpo Musicale Lenese “Vincenzo Capirola”, in collaborazione con la Fondazione Dominato Leonense e il Comune di Leno, è lieto di invitare la cittadinanza a uno straordinario concerto celebrativo.
Protagonista della serata sarà la Banda Maggiore del Corpo Musicale Lenese, diretta dal Maestro Stefano Giacomelli, che condividerà il palco con prestigiosi ospiti: Il Coro Polifonico La Rocchetta “Renzo Pagani” di Palazzolo sull’Oglio, diretto dal M° Davide Bottarelli, il Coro Voci Bianche CFM “Riccardo Mosca”, diretto dal M° Ottavia Marini, la soprano solista Jessica Nuccio, il baritono solista Gianni Zanolli.
Un cast d’eccezione per un programma musicale di alto livello che spazierà dal repertorio lirico all’espressione più potente della coralità sinfonica.
Programma della serata
Michele Novaro – Il Canto degli Italiani (arr. Fulvio Creux)
Giacomo Puccini – O mio babbino caro da Gianni Schicchi (arr. Jos van de Braak) – Soprano solista: Jessica Nuccio
Carl Orff – Suite da Carmina Burana
(arrangiamenti e strumentazioni di John Krance, Jos Moerenhout, Stefano Giacomelli)
Tra i brani eseguiti: O Fortuna, Veris leta facies, In Trutina, Ave Formosissima, Dulcissime, In Taberna, e molti altri.
Ludwig van Beethoven – Inno alla Gioia dalla Sinfonia n. 9 (strumentazione di Giuliano Mariotti)
Carmina Burana e il Monastero di Leno: un incontro immaginario tra storia e musica
La scelta di eseguire la celebre cantata scenica Carmina Burana proprio a Leno si carica di suggestioni profonde.
Il Monastero benedettino di San Benedetto, fondato nel VIII secolo dal re longobardo Desiderio, fu per secoli crocevia di cultura, spiritualità e trasmissione del sapere. Luogo di preghiera, studio e musica, lo scriptorium e il coro monastico riecheggiavano di voci devote e manoscritti preziosi.
I Carmina Burana, nati tra l’XI e il XIII secolo dalla penna di clerici erranti e studenti girovaghi, custodiscono lo spirito inquieto e vitale del Medioevo: canti che intrecciano sacro e profano, eros e fede, ironia e malinconia. È lecito immaginare che anche tra le mura dell’abbazia lenese abbiano circolato, nei margini dei codici o tra le note di qualche canto, echi di quella vitalità.
Questa esecuzione vuole essere un ponte ideale tra passato e presente, tra la voce dei monaci e quella degli artisti contemporanei, in un dialogo che attraversa i secoli. La musica di Orff – possente, corale, universale – risuonerà lì dove un tempo si levavano i salmi, restituendoci la forza evocativa di un’arte che unisce, celebra, commuove.
In caso di pioggia, il concerto si terrà presso la palestra delle Scuole Medie – Via Subiaco, Leno.