Gattatico, Reggio Emilia – In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, l’Istituto Alcide Cervi conclude il suo calendario di iniziative con un grande evento museale: la mostra “Vivi presenti pugnanti. L’Aventino e l’antifascismo dopo Matteotti”, un percorso che riporta al centro della memoria collettiva uno dei momenti più drammatici e controversi della storia italiana.
Il progetto è promosso dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione Anna Kuliscioff, con il contributo di storici e ricercatori. Dopo le tappe alla Casa della Memoria di Milano e al Comune di Brescia, l’esposizione approda per la prima volta in Emilia-Romagna, a Casa Cervi, dove si arricchisce di materiali inediti pensati appositamente per questo luogo simbolo della memoria civile.
Il percorso racconta la cosiddetta “secessione dell’Aventino” (1924–1926), quando, dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti, i deputati delle opposizioni scelsero di abbandonare il Parlamento in segno di protesta contro Mussolini.
Fu un gesto politico e morale che, pur non riuscendo a fermare la dittatura, rappresentò una delle più forti denunce pubbliche contro il fascismo nascente. In quei mesi, grazie all’azione dei giornali e all’indignazione dell’opinione pubblica, il regime vacillò, mostrando crepe profonde. L’Aventino non fu soltanto un tentativo fallito, ma un laboratorio di democrazia che lasciò un’eredità preziosa: quella che alimentò l’antifascismo in esilio, la Resistenza e la generazione del secondo dopoguerra.
Per accogliere questo racconto, gli spazi del Museo Cervi sono stati profondamente trasformati. Grazie al progetto creativo di Studio +fortuna, studio di visual design con sede a Trieste che ha curato l’allestimento, la mostra si presenta come un’esperienza immersiva che intreccia fonti storiche e linguaggi contemporanei.
Una selva di immagini e parole porta il visitatore dentro il clima di violenza e tensione dell’epoca, mentre il tavolo della democrazia diventa il simbolo di un confronto vivo e appassionato, spesso difficile ma essenziale.
La storia si fa scenografia e invita a riflettere, oggi, sul valore della partecipazione e della libertà. Ad arricchire l’esperienza sarà anche l’esterno del Museo: sulla facciata di Casa Cervi campeggiano in grande formato i ritratti di Anna Kuliscioff, Filippo Turati e Giovanni Amendola, figure simboliche di quella stagione politica, che accolgono i visitatori fin dall’ingresso.
«La mostra racconta gli anni drammatici dell’arrivo del fascismo e della difesa strenua degli spazi della democrazia», spiega Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi. «Un tempo decisivo per l’Italia, che subirà tutta intera la vergogna del fascismo e dei suoi esiti così devastanti.»
«La mostra è coinvolgente e fondata su una rigorosa ricerca scientifica che ricostruisce la vicenda aventiniana», sottolinea Paolo Corsini, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, «ha la forza di raccontare e rappresentare i passaggi che portano allo sviluppo dell’opposizione antifascista alla dittatura».
L’inaugurazione del 4 ottobre vedrà i saluti di Albertina Soliani e di Giulia Albanese, Vicepresidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri. Seguiranno gli interventi di Mirco Zanoni, Coordinatore culturale dell’Istituto Cervi, di Claudia Baldoli, docente presso l’Università degli Studi di Milano, di Sara Zanisi, Direttrice dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, e di Paola Fortuna, di Studio +fortuna. Al termine dell’inaugurazione è previsto un brunch offerto a tutti.
Durante il periodo di apertura al pubblico, sabato 15 novembre, è in programma un seminario di approfondimento dedicato ai parlamentari aventiniani reggiani, curato dallo storico Mirco Carrattieri con la partecipazione di altri studiosi locali.
La mostra si concluderà martedì 25 novembre, in una data dal forte valore simbolico: l’82° anniversario dell’arresto dei Sette Fratelli Cervi e di Quarto Camurri. Nella stessa giornata si terrà l’Assemblea straordinaria dell’Istituto Alcide Cervi, alla vigilia della nomina della nuova Presidenza, con un momento conclusivo affidato a Paolo Corsini, Presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, e ad Albertina Soliani.
La mostra sarà visitabile con ingresso gratuito fino al 25 novembre 2025. Tutti i dettagli e gli orari di apertura sono disponibili sul sito .