Cremona – La stagione teatrale del Centro Next è giunta al secondo spettacolo. Dopo Macbeth, la compagnia QU.EM. quintelemento ripropone in una nuova versione «Narciso», una pièce che a partire da una base laboratoriale di movimento scenico e di teatro-danza, esplora gli incroci con il video, l’arte e la musica, per un risultato finale compiutamente multimediale.
Il personaggio di riferimento è appunto Narciso, protagonista di una celebre saga della
mitologia greca, ripresa in innumerevoli versioni antiche e moderne. Il lavoro di ricerca e
studio è stato curato in particolare da Paolo Ascagni, che si è poi concentrato su una
delle rielaborazioni più note e suggestive, quella di Ovidio.
“Quando ripercorriamo e leggiamo un mito antico – ci spiega lui stesso – dovremmo sempre ricordare che in realtà ne esistono tante versioni con relative variazioni sul tema, ognuna con qualcosa di interessante e coinvolgente.
Per quel che riguarda Narciso, alla fine abbiamo scelto un classico di alta letteratura, cioè le celeberrime “Metamorfosi” di Ovidio, lo straordinario poema di uno straordinario poeta. E da lì abbiamo lavorato per costruire la nostra storia”.
Il Narciso della compagnia QU.EM. è infatti un ponte fra l’antico e il moderno, per una
trasposizione dei temi di fondo di una narrazione che, al di là delle apparenze ‘fiabesche’,
esprime significati profondi ed anche inquietanti.
“La ‘malattia’ del narcisismo è una costante del genere umano – ci dice la direttrice artistica Francesca Rizzi – ma credo proprio che lo sia oggi più che mai. Il contesto sociale in cui viviamo, l’esaltazione del culto dell’immagine, rendono ancor più esasperanti l’eccesso di competizione e di aspettative indotte da una mentalità ormai radicata nei meccanismi della vita quotidiana. E’ di questo che abbiamo cercato di parlare nel nostro spettacolo: perchè il nostro teatro vuole sempre essere un invito alla riflessione, a partire in primis, ovviamente, da noi stessi”.
La direzione tecnica, molto complessa ed articolata, è stata affidata alla mano sicura di
Danio Belloni, che come di consueto ha anche curato l’ideazione e la realizzazione dei
video di scena, molto importanti per sottolineare le atmosfere rarefatte e drammatiche
della parabola autodistruttiva di Narciso.