giovedì 23 Ottobre 2025

Brescia non Tratta

Brescia – Mentre sul balcone del Palazzo Comunale di Piazzale Repubblica, fino al 27 ottobre, “sventola” lo striscione #liberailtuosogno, quest’anno la data del 18 ottobre ha assunto in Italia un duplice significato: accanto alla diciannovesima ricorrenza della Giornata Europea contro la tratta di esseri umani si celebrano, parimenti, i 25 anni del Sistema Antitratta.

Questo anniversario è particolarmente rilevante in quanto testimonia quanto il nostro Paese sia stato precursore, a livello europeo, nel mettere in campo – grazie all’impegno del Dipartimento per le Pari Opportunità che ha garantito negli anni la continuità dei progetti attraverso risorse sempre maggiori – interventi sistemici a tutela delle vittime di tratta di esseri umani e/o grave sfruttamento e di contrasto a tali reati.

È opportuno evidenziare la straordinaria eccezionalità del Sistema Antitratta italiano che ha saputo coniugare sin dalle origini il contrasto alle reti criminali dedite alla tratta e al grave sfruttamento con la protezione, l’assistenza e l’inclusione delle vittime attraverso il doppio canale, sociale e giudiziario, del permesso di soggiorno ex articolo 18 del Decreto Legislativo 286/1998. Un’ulteriore peculiarità del Sistema Antitratta italiano che si evidenzia sin dalle origini verte nella capacità di coniugare il lavoro degli Enti Pubblici con quello dei soggetti del Terzo Settore in progetti articolati e strutturati per garantire la centralità della persona e i suoi diritti.

Negli ultimi 10 anni i Progetti Antitratta italiani hanno identificato oltre 22.500 vittime di tratta e/o grave sfruttamento, di queste oltre un terzo (più di 8.000) ha deciso di accedere ad un programma di assistenza e integrazione sociale. In questi 10 anni i fenomeni sono fortemente mutati, a partire dal genere delle persone identificate dai Progetti Antitratta: passate da una presenza femminile che si assestava sull’88% nel 2016 fino ad oggi dove rappresenta il 45%; mentre nello stesso periodo la componente maschile è passata dall’11% al 52%, senza dimenticare le persone transessuali, che rappresentano il 2-4%, spesso vittime di sfruttamento sessuale.

Sono variate anche le nazionalità e gli ambiti di sfruttamento, con una prevalenza dello sfruttamento lavorativo di persone provenienti principalmente dal Nord-Africa e dal Sud-Est asiatico. Allo stesso tempo è andato riducendosi, in modo importante, il numero di donne identificate nell’ambito dello sfruttamento sessuale, contestualmente alla riduzione delle presenze delle persone che si prostituivano nelle strade italiane, un dato questo, monitorato costantemente dalle Unità di Strada e di Contatto italiane attraverso mappature nazionali periodiche.

Le presenze in strada sono passate dalle 3.186 persone rilevate nel maggio 2017, data della prima mappatura nazionale, alle 1.413 del giugno 2025. Ciò non significa che il fenomeno dello sfruttamento sessuale sia stato eradicato, ma bensì che sia divenuto più difficile da intercettare.

Rimane quindi fondamentale, per restare al passo di fenomeni tanto complessi quanto mutevoli, l’impegno delle istituzioni italiane sia nella tutela delle vittime che nel contrasto alle reti criminali. La Giornata Europea, con numerosi eventi di sensibilizzazione organizzati dai Progetti Antitratta, rappresenta l’occasione per stimolare l’impegno di tutti, anche di cittadine e cittadini che con il loro sguardo attento possano essere in grado di segnalare situazioni sospette di tratta di esseri umani e/o grave sfruttamento.

Per tenere alta l’attenzione su questi fenomeni e per far conoscere l’impegno dell’Italia nella lotta alla tratta e al grave sfruttamento, la rete nazionale dei Progetti Antitratta e il Numero Verde Nazionale Antitratta si impegnano nell’organizzare eventi di sensibilizzazione aventi come filo conduttore l’hashtag #liberailtuosogno.

 

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