martedì 23 Aprile 2024

Libri, le donne leggono più degli uomini

Nel 2022 è pari al 39,3% la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali (erano il 40,8% nel 2021). Lo rileva l’Istat, che pubblica il report su, appunto, “Lettura di libri e fruizione delle biblioteche”.

Il valore si è ridotto rispetto a quanto rilevato nei due anni precedenti, quando i lettori erano rispettivamente il 41,4% (2020) e il 40,8% (2021) dei residenti di quell’età. “Dal 2000, quando la quota di lettori risultò pari al 39,1% – sottolinea l’Istat -, l’andamento è stato crescente fino a raggiungere il picco massimo nel 2010 (46,8%), per poi ridiscendere progressivamente fino ad arrivare nel 2016 allo stesso livello del 2001 (40,5%).

Successivamente la percentuale di lettori si è mantenuta stabile fino al 2019, per poi crescere nel 2020 e mantenersi a un valore analogo nel 2021.

La lieve crescita registrata nel biennio pandemico 2020-2021 non è stata però sufficiente per recuperare le perdite registrate negli anni precedenti. In questo quadro, la contrazione registrata nel 2022 porta la quota di lettori al livello più basso mai registrato in quasi venticinque anni”.

Rilevante la differenza di genere: la percentuale delle lettrici è del 44% (-1,7 punti percentuali sul 2021), quella dei lettori del 34,3% (-1,6).

“La distanza di genere in favore delle donne iniziò a manifestarsi nel 1988, anno in cui si dichiaravano lettrici il 39,3% delle donne e lettori il 33,7% degli uomini, mentre in precedenza si osservava una situazione opposta, con valori più elevati tra gli uomini – evidenzia l’Istat -. Negli anni seguenti il divario ha manifestato una costante crescita fino al biennio 2015-2016, quando lo scarto uomo/donna raggiunse il suo valore più elevato (quasi 14 punti percentuali). Solo negli anni successivi la differenza di genere ha iniziato a ridursi, attestandosi a 9,7 punti percentuali nel 2022”.

Il 17,4% delle persone di 6 anni e più sono lettori “deboli” (leggono al massimo 3 libri in un anno), il 15,4% lettori “medi” (3-11 libri in un anno). Solo il 6,4% sono, infine, lettori “forti” (almeno 12 libri nell’ultimo anno). La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1%). In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.

Abitudine alla lettura, forte divario territoriale e per titolo di studio. L’abitudine alla lettura è più diffusa nelle regioni del Centro-nord: nel 2022 ha letto almeno un libro il 46,1% delle persone residenti nel Nord, il 42,4% di chi vive nel Centro e il 27,9% di chi vive nel Mezzogiorno. Ampio il differenziale per titolo di studio: il rapporto tra chi è laureato e chi possiede al massimo la licenza media è di 4 lettori su 1.

Cresce l’abitudine a recarsi in biblioteca, ma è ancora inferiore al periodo pre-pandemico. Nel 2022 il 10,2% della popolazione di 3 anni e più si è recata almeno una volta in biblioteca nel corso dell’anno, dato in aumento rispetto al 7,4% del 2021, ma ancora distante dal 15,5% del 2019.

Aumentano gli accessi in presenza nelle biblioteche, stabili gli accessi online. È del 13,5% la quota di persone di 6 anni e più che si sono recate in biblioteca o si sono collegate al sito web di una biblioteca (era dell’11,7% nel 2021). In particolare, aumenta la quota di accessi in presenza, dal 4,8% del 2021 al 7,2% del 2022, mentre rimane pressoché stabile quella di accessi on line, pari al 6,4%.

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