Brescia – CARME ospita Tra due pensieri, mostra personale dell’artista contemporanea Marta Roberti, indagatrice della profonda connessione tra arte, natura e spiritualità.
L’esposizione è ospitata nei suggestivi ambienti della sede dell’Associazione Culturale CARME, ex chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, oggi sconsacrata, nel cuore del Carmine, storico quartiere di Brescia.
Le opere in mostra sono una serie di grandi disegni nati in dialogo diretto con lo spazio e con il patrimonio artistico della città. L’allestimento restituisce un ambiente nuovo, capace di aprire lo sguardo dello spettatore a diverse visioni del Sacro.
Marta Roberti ha come mezzo espressivo principale il disegno e lo fa interagire con animazioni video disegnate a mano, luce e proiezioni video, creando dialogo tra culture orientali e occidentali.
La sua produzione artista trova da sempre una fonte nella riflessione e nella necessità di esprimere l’idea che l’io non abbia confini e non appartenga solo all’umano, ma anche al mondo vegetale e animale. Esplora figure e luoghi di ciò che la cultura occidentale considera altro da sé, ovvero tutte le creature viventi, l’esotico, l’Orientale e la preistoria, con l’obiettivo di rappresentare identità possibili al di fuori del modello dominante.
Il titolo, Tra due pensieri, allude a quello stato di sospensione e silenzio – tra un pensiero e l’altro – in cui, grazie alla consapevolezza, possono emergere visioni e intuizioni, come l’ispirazione artistica.
A dimostrazione di quanto scritto, apre l’allestimento uno stormo di anatre, animali che grazie alla loro capacità di attraversare cielo, acqua e terra, incarnano la facoltà della mente di muoversi tra mondi e livelli di realtà differenti.
Fulcro dell’esposizione è la raffigurazione della Vittoria alata custodita al Museo Santa Giulia, trasformata dall’artista in un simbolo sospeso tra leggerezza e forza, spiritualità e materia, assumendo il valore di un archetipo universale di slancio vitale e tensione verso l’alto, piuttosto che di semplice trionfo. Ispirata anche dai bassorilievi longobardi conservati nello stesso museo, Roberti realizza una coppia di pavoni, simbolo per la tradizione cristiana di reincarnazione e immortalità, emblema di bellezza e rinnovamento.
Chiude la mostra un video ospitato nella sala retrostante l’abside. Lo spazio spoglio e buio evoca l’intimità dell’opera; l’artista non si misura più con temi universali e atemporali, ma condivide con l’osservatore un sentimento personale di tristezza, dato dall’impotenza e dalla frustrazione del singolo di fronte alle ingiustizie del tempo presente.
Marta Roberti (Brescia, 1977) vive e lavora tra Roma e Varsavia. Dopo la laurea in Filosofia, si è diplomata in Cinema e Video presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2020 ha vinto il bando Cantica21 promosso da MAECI e MiBACT e una sua opera è entrata nella collezione dell’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Tra le sue collaborazioni più significative figura la scenografia Ancestors of a Time to Come, un’installazione monumentale di arazzi ricamati realizzata per la sfilata Dior Haute Couture Autunno/Inverno 2023 al Musée Rodin di Parigi. Ha tenuto mostre personali in Italia e all’estero e ha partecipato a numerose mostre e festival internazionali.


