venerdì 26 Aprile 2024

Safer Internet day: “Rischio normalizzazione dei comportamenti violenti”

La dimensione di vita “online” è diventata sempre più centrale nel sistema di relazioni e di sviluppo dell’identità per i ragazzi e le ragazze, in un ambiente digitale in cui agiscono con forza gli stessi stereotipi di genere del mondo fisico, fino a costituire un terreno fertile per comportamenti violenti.

“La continuità della violenza di genere nei confronti delle ragazze è purtroppo confermata dai dati che in Italia le segnalano in maggioranza rispetto ai ragazzi tra le vittime di quasi tutte le tipologie di reato anche on-line, ma c’è un altro aspetto specifico e importante che riguarda il vissuto di giovani e adolescenti, finora poco esplorato, quello della violenza di genere on-line nelle relazioni di coppia”.

Lo afferma Save the Children, secondo cui “ancora troppo spesso, infatti, comportamenti abusivi e di controllo mediati dalle tecnologie digitali e dai social media rischiano di essere ‘normalizzati’ e scambiati per forme di amore, ma possono essere di fatto vere e proprie forme di violenza agite all’interno della coppia e nel suo contesto sociale”.

Come emerge da una recente consultazione online promossa per esplorare questo tema dal Movimento Giovani per Save the Children, che ha coinvolto quasi 1.000 ragazzi e ragazze (902) tra i 14 e i 25 anni in Italia, sebbene la gran parte dei partecipanti associ i rapporti di coppia a valori come comprensione, sincerità, complicità, rispetto e fiducia, il 42,2% del totale dei partecipanti riferisce di avere avuto un’amica/o che ha vissuto una qualche forma di violenza on-line nella relazione, soprattutto rispetto alla sfera del controllo personale.

Tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono la creazione di un profilo social fake per controllare il/la partner (73,4%), le telefonate/invio di messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi è (62,5%), il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57%), l’impedire al/alla partner di accettare delle persone tra le amicizie sui social (56,2%), ma anche  il fare pressioni affinché il/la partner invii sue foto sessualmente esplicite” (55,1%) o minacciare la diffusione di informazioni, foto o video imbarazzanti (40,6%).

“Infatti, oltre alla sfera del controllo, le situazioni di abuso o violenza online all’interno di una coppia possono riguardare anche i comportamenti volti a danneggiare la reputazione o violare la privacy del/della partner, o quelli aggressivi, che includono minacce e umiliazioni, o pressioni per ottenere forzosamente il consenso ad attività sessuali indesiderate”, precisa Save the Children.

È proprio questo il tema al centro della campagna di sensibilizzazione “Lo hai mai fatto?” contro la violenza di genere on-line tra adolescentiideata e realizzata dalle ragazze e dai ragazzi del Movimento Giovani per Save the Children e lanciata oggi in vista della Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2023) che ricorre oggi 7 febbraio.

La campagna vuole essere un’azione concreta di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo tra coetanei ed è nata dalla partecipazione delle ragazze e dei ragazzi dei gruppi SottoSopra di Venezia e Reggio Calabria del Movimento al progetto europeo DATE (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) nel 2021 e 2022, finanziato dalla Ue nell’ambito del programma Rights Equality and Citizenship, e realizzato in Italia in collaborazione con il Centro Studi Erickson.

“L’importanza del ruolo dei coetanei per promuovere relazioni di coppia che escludano la violenza on-line è confermato dalle ragazze e dai ragazzi stessi che hanno risposto alla consultazione – precisa l’organizzazione -. Più di 7 su 10 si rivolgerebbero ad amici/e se fossero vittime di violenza on-line, mentre la fiducia nei confronti dei genitori o di fratelli e sorelle si attesta rispettivamente al 33% e al 30%.

Se è comunque consistente anche la volontà di rivolgersi alle le forze di polizia (25,5%), sono invece pochi gli intervistati che si rivolgerebbero ad un insegnante (7,6%)”.

“Con questa campagna le ragazze e i ragazzi si rendono protagonisti di un’azione di sensibilizzazione sull’importanza di riconoscere la violenza insita in alcuni comportamenti che possono altrimenti apparire ‘normali’ o tipici del mondo online, ma non lo sono affatto – dichiara Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia -.

La pretesa di controllare in ogni momento spostamenti, abbigliamento, contatti e amicizie, o la violazione della privacy e il ricatto delle immagini intime sono forme di violenza che colpiscono soprattutto le ragazze. È necessario che gli adulti così come gli adolescenti acquisiscano piena consapevolezza di questi comportamenti, senza minimizzarli.

Per questo motivo, è importante promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolti ai genitori, così come integrare nei programmi scolastici l’educazione all’affettività e una formazione specifica per docenti e studenti sull’utilizzo responsabile ed etico degli strumenti digitali anche nelle relazioni di coppia. Ogni scuola dovrebbe poi coinvolgere gli studenti nella costruzione attiva di procedure interne per proteggere ragazzi e ragazze dalla violenza di genere agita sia nel mondo reale che in quello on-line”.

Hai mai diffuso foto intime di qualcuno senza il suo consenso o inviato le tue anche se non richieste? Hai mai creato un profilo social falso, usato la geolocalizzazione per controllare il/la tuo/a partner? Hai mai impedito contatti social al tuo/a partner o minacciato di diffondere le sue foto intime?

Queste alcune delle domande scomode lanciate oggi in rete dalla campagna #lohaimaifatto del Movimento Giovani per Save the Children, ispirata al gioco sociale “Hai mai (Never Have I Ever)” molto diffuso tra gli adolescenti.

La campagna sarà attiva sui canali social Istagram e Facebook, e su TikTok dove darà vita ad una sfida virtuale partecipata (“this or that challenge”) che contrappone i comportamenti violenti di genere comunemente agiti on-line tra gli adolescenti ad opzioni alternative in positivo, come avviene anche nel video simbolico della campagna diffuso oggi, ma prevede anche poster stampabili e utilizzabili nelle scuole, biblioteche e centri di aggregazione.

Al fianco di Save the Children per il lancio di #lohaimaifatto anche RDS Next, l’innovativa social radio dedicata alle generazioni millennials, A e Alpha, che dedicherà alcuni spazi di approfondimento alla promozione e ai contenuti della campagna per sottolineare l’importanza del Safer Internet Day 2023.

Il progetto “Date” (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) da cui è nata la campagna lanciata oggi, è stato finanziato dalla Ue nell’ambito del programma Rights Equality and Citizenship, e realizzato in Italia nel 2021 e 2022 in collaborazione con il Centro Studi Erickson, protagonisti in prima linea i ragazzi e ragazze dei gruppi territoriali SottoSopra di Reggio Calabria e di Venezia del Movimento Giovani per Save the Children.

Due anni di progetto in cui sono stati erogati percorsi forativi per professionisti delle arre socio-educativa e sanitaria e laboratori di approfondimento che hanno messo a confronto adolescenti, esperti ed educatori impegnati nell’ambito della violenza di genere, della sicurezza in rete per i minori e delle tecnologie digitali.

Il progetto si concluderà a Roma il prossimo 14 febbraio alle ore 16 presso la sede di Save the Children in Piazza San Francesco di Paola 9, con una tavola rotonda di confronto tra esperti e rappresentanti del mondo giovanile, accademico, educativo, dell’attivismo sociale e del settore tecnologico digitale.

Il progetto Date ha previsto anche analoghi eventi di informazione e sensibilizzazione a livello locale a Venezia, Reggio Calabria e Ancona, con attività di formazione specifica per professionisti/e esperti/e dell’area socioeducativa e la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze del Movimento e dei territori.

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