venerdì 26 Aprile 2024

Pazzi di Rugby, in campo contro il bullismo

Leno, Brescia – L’associazione Pazzi di Rugby scende nuovamente in campo per portare la palla ovale a una nuova meta: “placcare il bullismo”.

Lo fa partendo da un brutto fatto di cronaca, da un atto di bullismo accaduto su un treno locale e ai danni di un ragazzino che stava andando a scuola.

Non è una novità spendersi per gli altri, per questo sodalizio che nasce nella bassa bresciana, ma che si è presto allargato a tutta Italia, con delegati in ogni regione e che da qualche mese è sbarcata anche in Gran Bretagna.

I Pazzi di Rugby sono nati nel 2016 da un’idea di Gianluigi Zucca,  ex giocatore che dal 1981 calca i campi da rugby, ma che soprattutto ne vive e rappresenta i valori veri dello sport e del fair play.

Sin dalla fondazione, i volontari si sono lanciati in mischia per aiutare o lottare contro i “mali” che affliggono la società dei nostri tempi, specialmente il mondo giovanile.

Negli anni sono scesi in campo contro la depressione, la violenza sulle donne, le discriminazioni nei confronti dei disabili.

Sono stati quindi Pazzi di Rugby Placchiamo la Depressione, Pazzi di Rugby Placchiamo la Violenza sulle Donne , Pazzi di Rugby Spalanchiamo le Palestre alla Disabilità. 

E ora rieccoli con Pazzi Di Rugby placcano il bullismo. Con la realizzazione di locandine, adesivi, t-shirt contro il bullismo, ma anche il coinvolgimento delle forze dell’ordine.

Questa partita di Pazzi di Rugby è solo alla fine del primo tempo. Presto si occuperanno di alcuni tratti ferroviari del bresciano, controllandoli negli orari scolastici e segnalando tempestivamente al 112 qualora si ripetessero eventi di bullismo o atti vandalici.

Non solo interventi di sostegno ai giovani. Numerose sono infatti le iniziative ludiche e culturali che l’associazione ha messo in campo per coinvolgerli: Pazzi di Rugby in goletta , Pazzi di Rugby un giorno al museo, Pazzi di Rugby in Volo, solo per citarne alcune.

L’associazione sostiene anche iniziative che si sono aperte a realtà difficili. I volontari sono entrati nelle carceri e recentemente sono impegnati ogni mese in Pazzi di Rugby in Corsia, con visite nei reparti di oncometaologia pediatrica non solo all’Ospedale Civile di Brescia, ma in tutta Italia.

Un esempio che racconta che quando lo sport viene giocato in una partita leale e pulita, diventa esempio e focolare di crescita per atleti e per il territorio in cui vivono.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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