venerdì 26 Aprile 2024

Per non dimenticare

Verolavecchia, Brescia.“Voglio dedicare questo mio libro alle donne, alla “Madri Coraggio”, donne che con enormi sacrifici e tenacia seppero affrontare quelle tragedie e seppero, grazie alle loro lotte contribuire ad ottenere quei diritti civili e democratici sanciti dalla nostra Costituzione, purtroppo spesso ancora poco attuati” Sono parole che Andrea Andrico ha messo nella premessa del libro “Per non dimenticare”.

Il lavoro immane di ricerca condotto dall’autore e messa nero su bianco nella pubblicazione, è frutto di anni di ricerca, di minuziosa indagine negli archivi con certosina dedizione e costanza. Racconta la storia, che Andrea Andrico chiama “Storie Minori”, ma che in realtà sono la storia vera, reale e vissuta, le vicende di migliaia di giovani nella tragedia delle guerre che hanno sconvolto la prima metà del secolo scorso.

Racconta della realtà delle terre contadine della Bassa Bresciana, tra Borgo San Giacomo, Verolanuova e Verolavecchia, quel lembo di terra abbracciata dal fiume Oglio, storie ora raccontate, narrate e scritte che divengono Memoria, conoscenza per le future generazioni.
Fresco di stampa, nella settimana della Giornata della Memoria, viene presentato giovedì 25 gennaio alle ore 20,45 all’auditorium della BCC di Brescia in via Vittorio Veneto a Verolavecchia.

Il libro narra, ma è  soprattutto testimone della nostra gente, dell’assurda carneficina di giovani scaraventati in una terra difficile e lontana, a morire con altri giovani di quella terra lontana, nel delirio delle guerre. Il tempo passa, passa e scolora i ricordi, il tempo passa e tenta di seppellire la storia. Seppellisce i vent’anni dei ragazzi nelle trincee che non son più tornati, di quelli si sono trascinati tra la neve della ritirata di Nikolajewka, che hanno sopravvissuto ai campi di concentramento, o non si sono arresi per combattere il male con la Resistenza Partigiana.

Di quelle voci il tempo ne seppellisce la vita, i canti, le notti all’osteria di vino e di morra, la mamma e i sussurri delle morose, poi le trincee, la miseria, gli stenti, la sofferenza incomprensibile della guerra per i ragazzi della Bassa. Sarebbe rimasto tutto là sotto la neve anonima dell’Adamello o di terre lontane, sulle rocce del Carso, nella acque del Piave. Cimiteri di croci senza nome, ossari di lapidi bianche, sotto terre oggi non più straniere o nemiche, fianco a fianco con gli altri, anche loro di vent’anni, ma con la divisa di un altro colore.

Andrea Andrico in un qual senso li riporta in vita, riporta la memoria, senza passare per la “grande storia” ma dalla storia della terre basse: “Io penso che una che una società senza memoria storica è una società senza futuro” Afferma l’autore.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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