domenica 28 Aprile 2024

Brescia e Bergamo In Cammino

“Se vuoi la Pace prepara la Pace” con questo slogano dalle Capitali della Cultura 2023 si metteranno in cammino con due cortei dalle rispettive città per incontrarsi al ponte di Palazzolo sull’Oglio, domenica 7 maggio, un momento di cammino e di incontro per condividere e diffondere una cultura di pace.

Bergamo & Brescia In Cammino:

L’itinerario bresciano, con partenza alle ore 9 dal capolinea 3 Villaggio Badia, sarà di una lunghezza pari a 23 km con partenza da Brescia, arrivo a Palazzolo sull’Oglio (Ponte Sara Giusi) e collegherà 10 Comuni della Provincia di Brescia. In particolare, oltre a Brescia, la frazione Mandolossa, Gussago, Roncadelle, Castegnato, Ospitaletto, Cazzago San Martino, Rovato, Coccaglio, Cologne e ovviamente Palazzolo sull’Oglio.

L’itinerario bergamasco, con partenza alle 8,30 dal Palagreberg, sarà di una lunghezza pari a 26,9 km con partenza da Bergamo (Palacreberg), e arrivo a Palazzolo sull’Oglio (Ponte Sara Giusi), e collegherà 10 Comuni della Provincia Di Bergamo. In particolare, oltre Bergamo, Gorle, Scanzorosciate, Torre dei roveri, Albano Sant’Alessandro, Brusaporto, Bagnatica, Costa di Mezzate, Bolgare, Telgate e, ovviamente, Palazzolo sull’Oglio.

Tutti sono invitati ad iscriversi e partecipare.

La marcia sarà anticipata da una serata all’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano il 6 maggio alle ore 20,30. Mentre dopo l’incontro al ponte Sara Giusi di Palazzolo sull’Oglio seguiranno Parole&Musica, con ospiti, tra i quali Don Ciotti, Flavio Lotti, Don Fabio Corazzina, Cecilia Strada e altri.

Ecco l’appello degli organizzatori:

Il Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani di Bergamo e il Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e la Cooperazione Internazionale di Brescia insieme alla Rete della Pace di Bergamo e alla Consulta della Pace di Brescia organizzano questo momento di cammino e di incontro per condividere e diffondere una cultura di pace. Consapevoli che solo promuovendo la partecipazione di tutte e tutti si può realizzare un percorso unitario e globale che renda possibile la pace.

Uscire dalle proprie case, trovarsi fianco a fianco in questo cammino è il primo passo per costruire un processo di cambiamento culturale, sociale, economico. Società pacificate, dove ciascuna e ciascuno è protagonista nella costruzione di ponti e non di muri.
Abbiamo scelto di aprire questo documento con le parole che il nostro Paese ha ratificato da 77 anni, sapendo che questi impegni sono già presi e vanno mantenuti e promossi.

1. Una marcia per incontrarsi: è necessario rimettere al centro la pratica dell’incontro nella promozione della pace. È un impegno di ogni soggetto, di ogni singolo e singola, quello di incontrare altri, di starci affianco e di camminare assieme, parlando e discutendo. Durante questa marcia si incontreranno diverse comunità, simbolicamente riunite sotto le due città capoluogo di provincia per affermare in modo forte che solo l’incontro può essere la base per costruire rapporti di pace.

2. Due partenze, un unico arrivo: partire da due punti geografici differenti per arrivare a un solo punto di arrivo. Partire da due punti di vista differenti, mirando a un punto d’incontro più che ad affermare le singole individualità. Non si tratta di compromessi, ma di cercare vie alternative per potersi incontrare in un punto differente, in una sintesi che sappia essere nuova ed inedita.

3. Cultura della pace: la pace non è un qualcosa che compare improvvisamente nella storia dei popoli, delle nazioni, delle comunità e delle persone. Sviluppare e promuovere una cultura di pace impone un lavoro puntuale sui tanti, diversi e complessi fenomeni in atto. Non c’è pace senza giustizia sociale e ambientale, senza una accoglienza giusta basata sulla dignità della persona e sulla promozione dei diritti umani. Senza una via decisa verso il disarmo e contro ogni forma di violenza. Svuotare gli arsenali per riempire i granai!

4. Per un mondo equo e solidale: non ci può essere pace senza un’attenta revisione del nostro modello di sviluppo. L’emergenza ambientale, migratoria, sociale, energetica e sanitaria impongono a tutti e tutte una revisione attenta, sobria e responsabile degli stili di vita. Camminiamo insieme con la consapevolezza che lo sfruttamento intensivo delle risorse ambientali produce degrado sociale, povertà ed emarginazione ed è causa di conflitti ed alimenta la cultura di guerra.

5. Impegno delle capitali Rilanciamo come impegno alle istituzioni del nostro paese di nominare ogni anno due città come Capitali della Cultura di Pace, per continuare questo cammino di diffusione e contaminazione reciproca, passo passo. “Se vuoi la pace prepara la Pace. Bergamo – Brescia 2023 in cammino” non è unsemplice richiamo all’art. 11 della nostra Costituzione ma ci impegniamo per mantenere sempre vivi, attuali e praticati diversi percorsi di pace.

Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra […] a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, a creare le condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, a promuovere il progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà, e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale […]abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini.” Statuto delle Nazioni Unite

 

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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