sabato 27 Aprile 2024

Brescia Musei celebra la donna

Brescia. Una giornata tutta per Lei tra mostre, musei, cinema, itinerari speciali venerdì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della Donna, sono molte le iniziative che Fondazione Brescia Musei ha messo in campo per celebrare la ricorrenza, a partire dall’opportunità per tutte le donne di visitare gratuitamente le mostre del Brescia Photo Festival allestite al Museo di Santa Giulia, sito UNESCO – Franco Fontana. Colore e Maurizio Galimberti. Brescia, Piazza Loggia 1974 – nel loro primo giorno di apertura.

Un giorno speciale per tutte le signore, un invito a prendersi del tempo per sé per circondarsi del fascino e della bellezza del patrimonio culturale della città: per tutte, dalle 10 alle 18, l’accesso sarà libero e gratuito a tutti i Musei di Brescia, dal Museo di Santa Giulia, alla Pinacoteca Tosio Martinengo, a Brixia. Parco archeologico di Brescia romana, al Museo delle Armi Luigi Marzoli e al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia.

Alle 16.30 al Museo di Santa Giulia si terrà invece il primo appuntamento del progetto dedicato al racconto della condizione femminile e del ruolo sociale della donna nelle varie epoche a partire da quella romana. Antichità: schiave, matrone, imperatrici, un suggestivo itinerario attraverso l’emancipazione femminile, attraverso le antiche testimonianze conservate nel museo per affrontare un tema al confine tra la storia dell’arte e la storia del costume.

Gli incontri proseguono per tutto il week end: sabato 9 marzo alle ore 16.30, nella Pinacoteca Tosio Martinengo, sarà possibile prendere parte a un percorso per scoprire o riscoprire la storia di grandi donne attraverso l’arte: aristocratiche, letterate, sante, pittrici, anonime figure dell’ombra. Dal Rinascimento all’Età dei Lumi: letterate, sante, pittrici…una passeggiata tra le opere della Pinacoteca, tra glorie, amori, sconfitte, coraggio, resistenza e resilienza di donne che hanno affermato la loro presenza del mondo lasciando una grande testimonianza di vita.

Domenica 10 marzo, infine, sempre alle ore 16.30 al Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia, sarà l’occasione per scoprire il ruolo sostanziale che le donne ebbero nel processo di unificazione: L’Età risorgimentale: donna e rivoluzione.

La giornata dell’8 marzo si concluderà invece con la proiezione alle ore 21 al cinema Nuovo Eden del film Il popolo delle donne, di Yuri Ancarani (Documentario, Italia 2023, 60′), un documentario, prima visione per Brescia e presentato nell’ambito della XX edizione delle Giornate degli Autori in occasione dell’80a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che si interroga sull’esistenza di un rapporto fra la crescente affermazione sociale delle donne e l’aumento della violenza sessuale maschile e se le donne possano considerarsi un “popolo”, un lavoro che è un’appassionata lectio magistralis sul tema, un film-pamhplet che incolla allo schermo, appassiona, apre percorsi.

Protagonista è Marina Valcarenghi, psicoterapeuta e psicoanalista con quarantacinque anni di lavoro clinico sulle spalle, fondatrice e direttrice dell’associazione “VIOLA – Per lo studio e la psicoterapia della violenza” e direttrice di una scuola di specialità in psicoterapia a Milano, che sarà ospite d’eccezione in sala.

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è un video artista e film-maker italiano le cui opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano. Suggestivo è l’incontro tra il regista e la Valcarenghi che, con le pause del proprio discorso, scandisce il ritmo del film. Le parole della psicanalista ripercorrono stralci di testimonianze di uomini violenti, raccolte nei tribunali, nel corso di colloqui in carcere o durante le sedute nel suo studio. Riflessioni sulle dinamiche relazionali degli ultimi trent’anni della storia italiana si mescolano a ricordi legati al lavoro di analisi, facendo emergere le paure della società legate alla dicotomia tra donna e uomo e lo sfociare di violenze private, fisiche e verbali.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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