mercoledì 8 Maggio 2024

Con gli occhi di madre Teresa di Calcutta

Brescia. “Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura” accoglie del 3 al 18 febbraio, alla parrocchia dei Santi Patroni Faustino e Giovita, la mostra fotografica dedicata a Santa Teresa di Calcutta. Con gli occhi di madre Teresa di Calcutta, reportage che Gian Butturini realizzò nel 2004 documentava la realtà della megalopoli indiana e spaziava nelle diverse strutture assistenziali che le Sorelle della Misericordia di Madre Teresa offrivano a Calcutta.

Gian Butturini (1935-2006), photo reporter e regista, sempre dalla parte degli ultimi non poteva che essere affascinato dalla Religiosa, Premio Nobel per la Pace, che riteneva il servizio a favore dei poveri naturale conseguenza della preghiera e del dialogo con Dio. La straordinaria estensione planetaria della Sua azione è motivata dall’intima convinzione che “puoi trovare Calcutta in tutto il mondo se hai occhi per vedere: dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i non curati, i respinti, i dimenticati”.

Nella prefazione al photo book, Pietro Gorlani descrive i loro incontri con le Suore provenienti da diversi Paesi impegnate per fare fronte alle situazioni più estreme: “Questo ragazzo sta morendo di setticemia a seguito di una ferita infetta, quest’uomo ha la tubercolosi … vengono qui a morire”. L’Ospedale dei moribondi è stato il primo ad essere fondato da Madre Teresa. Da allora gli Istituti caritatevoli di varia specifica finalità sono diventati centinaia in tutto il mondo.

Per Teresa non aveva importanza se i poveri non erano cristiani: “ogni, povero, ogni persona rappresenta Cristo … l’immanenza di Dio è in ogni creatura”. Così il dialogo interreligioso si faceva sostanza perché “la religione è culto di Dio”.

Il viaggio del reportage toccò l’orfanatrofio dove lavoravano volontarie giapponesi scintoiste nelle sezioni handicap, denutriti, nido. Si spinse sino al lebbrosario autogestito. Le foto mostrano anche la città con i volti e le vesti di un’umanità spesso smarrita, indugiano sulle vite, i movimenti e i mestieri delle persone, i riti della cultura induista, le richieste di elemosina. Nella memoria del reportage rimangono il silenzio e la spiritualità respirate all’alba nella Casa Madre durante le preghiere delle Sorelle e delle Novizie in attesa che arrivino i poveri che avranno un piatto di riso e una banana.

Santa Teresa è tuttora un mito per la povera gente.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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