Torna a Parma dal 28 maggio al 9 giugno, dando seguito al successo della prima edizione, il Farnese Festival, rassegna di musica antica che propone i concerti di alcuni dei più prestigiosi ensemble d’Italia nel contesto unico del Teatro Farnese, presso il Complesso Monumentale della Pilotta, l’unica struttura barocca che, ad oggi, ospita un festival di musica europea del XVII-XVIII secolo.
Otto concerti dei più prestigiosi ensemble italiani, una conferenza sulla liuteria e una giornata di studi dal titolo «Ciascun sua voce snodi». La trasformazione della vocalità nell’opera italiana da Monteverdi a Verdi, a cura di Paola Cirani.
Il Teatro Farnese, fatto costruire dal duca Ranuccio I tra il 1617 e 1618 nel cuore dell’odierno Complesso Monumentale della Pilotta, non è soltanto un teatro di impianto barocco senza eguali ma, con le sue scene mobili e le sue serliane che anticipano i palchetti delle sale “all’italiana”, è anche considerato dagli esperti il primo teatro moderno della storia occidentale.
Oltre al contributo di importantissimi soggetti artistici e scientifici del settore musicale, il Festival si arricchisce quest’anno di due occasioni di approfondimento sulla musica e sulla vocalità barocca, con una conferenza e una giornata di studi.
Curato da Fabio Biondi, direttore artistico di Europa Galante, il Farnese Festival è stato ideato da Simone Verde, ex direttore del Complesso monumentale della Pilotta, e gode del sostegno di Fondazione Monteparma, del contributo dell’Associazione Amici della Pilotta e del patrocinio del Comune di Parma.
Sarà Europa Galante, riconosciuta come uno dei migliori ensemble al mondo per l’estro e la meticolosa cura nell’interpretazione del repertorio barocco, ad aprire il Festival con due concerti (28 e 31 maggio) e a chiuderlo (9 giugno) con lo spettacolo finale dedicato a Le Quattro Stagioni di Vivaldi.
A questi si aggiunge la commedia di Plauto Trinummus (Le tre monete) con musiche di padre Giovanni Battista Martini espressamente composte per Parma, in collaborazione con Teatro Due (8 giugno), che si terrà presso lo Spazio Bignardi del Teatro Due, grazie alla collaborazione con la Fondazione Teatro Due.
Segue l’Accademia Bizantina (1 giugno), che sotto la direzione di Ottavio Dantone si affida ai suoni degli strumenti antichi per seguire precisamente le regole del linguaggio stilistico barocco.
Protagonista della quarta giornata (2 giugno) la Compagnia de’ Violini con “Il martirio di Sant’Adriano”, in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, realtà che trova origine nel cuore dell’Ottocento e non ha mai smesso di evolversi.
Sarà ospitato nella cornice del Castello di Torrechiara, recentemente entrato a far parte del Complesso della Pilotta, il concerto di Alea Ensenble (3 giugno) che con strumenti d’epoca esegue la grande musica da camera per archi del Classicismo e Romanticismo, cercando di riscoprire e valorizzare, allo stesso tempo, le composizioni di autori meno noti; infine, Concerto italiano (4 giugno) che porta avanti la riscoperta e il rinnovamento del linguaggio della musica antica, dando vita a interpretazioni considerate da critica e pubblico il punto di riferimento per il genere.
Completano il programma la conferenza “La liuteria a Parma nei secoli”, a cura di Elisa Scrollavezza e Andrea Zanrè (1 giugno) e la giornata di studi (6 giugno) «Ciascun sua voce snodi». La trasformazione della vocalità nell’opera italiana da Monteverdi a Verdi, curata da Paola Cirani.