sabato 20 Aprile 2024

I bambini sono sotto attacco

I bambini non causano o iniziano le guerre, ma è innegabile che ne siano le vittime più vulnerabili. Il drammatico appello di Save The Children nell’ambito della campagna “Bambini sotto attacco”,

Proprio ora nel mondo, oltre 449 milioni di loro vivono in una zona di conflitto. E la situazione è destinata a peggiorare con il protrarsi delle ostilità in Ucraina e in altri Paesi come lo Yemen, la Siria e la Repubblica Democratica del Congo. Sopravvivere è solo l’inizio per i bambini che vivono in paesi in guerra.

Afghanistan, Somalia e Siria sono nella lista dei dieci Paesi peggiori in cui vivere per i bambini, nonché alcune delle principali nazionalità di provenienza delle persone che hanno perso la vita nel terribile naufragio di Crotone, nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa.

La guerra in Ucraina ha riportato l’attenzione alla brutalità dei conflitti e al terribile impatto sui bambini, ma nel mondo ci sono tante altre guerre poco ricordate, come in Siria e in Yemen, che hanno effetti devastanti su di loro: sono circa 449 milioni le bambine e i bambini che nel 2021 hanno vissuto in aree di conflitto. Questi e altri dati, provengono dal nostro rapporto “The Forgotten ones”, diffuso oggi in Italia insieme al video “Save the Survivors”, basato su storie vere che mostrano la quotidianità delle bambine e dei bambini che vivono in zone di guerra e le conseguenze degli orrori del conflitto. Per loro, sopravvivere è solo l’inizio.

Il rapporto “The Forgotten Ones” viene lanciato nell’ambito della nostra campagna Bambini sotto attacco, che denuncia il drammatico impatto fisico e psicologico della guerra sui bambini e le gravi conseguenze sulla loro crescita. I bambini non causano le guerre, ma sono le vittime più vulnerabili. Tra quelli che riescono a sopravvivere, alcuni non hanno conosciuto altro che violenze o campi profughi.

Chiedi insieme a Save The Children che i responsabili delle violazioni contro i bambini siano assicurati alla giustizia. Firma la petizione

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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