giovedì 25 Aprile 2024

Il destino degli oggetti smarriti

I distratti di Brescia. Cosa dimenticano? L’ombrello, lo zaino, piuttosto che il portachiavi. Smarriti o sottratti ci possono essere pure, fra le altre cose, il portafogli, piuttosto che la “tessera da tifoso” o “una pistola giocattolo”.

Maturati i termini di un deposito, a disposizione di chi ne fosse venuto a rivendicarne la restituzione, anche questi beni, insieme ad altri, conoscono la destinazione del macero, su determina dirigenziale del Comune di Brescia, tra le articolazioni amministrative del quale, si distingue, pure, il, parimenti detto, “Ufficio Oggetti Smarriti”.

In seno al “Settore Acquisizioni di beni, servizi e lavori”, sede in via Donegani del capoluogo bresciano, sono progressivamente pervenuti, in un apposito magazzino, i più diversi oggetti, perduti o dimenticati, attraverso un paio di anni di rinvenimenti, quali sono il 2019 ed il 2020, dei quali se ne rende ragione nell’estate del 2022, per ridefinirne definitivamente la collocazione, volta a sancirne l’ultima destinazione.

Il macero va a coincidere con la fine di quanto, mediante i rispettivi verbali che ne hanno tracciato la consegna, è stato, fin d’ora, diligentemente custodito, a fronte dei rinvenimenti, via via, ottemperati dalla Questura, piuttosto che dalle Poste, o dai Carabinieri, oppure, ancora, da privati cittadini, o dalla Polizia Locale, pure di località fuori Brescia, o dalla Polizia Ferroviaria.

Ciò che grava nel francesismo di “pochet”, altrove in solerte indicazione cromatica di “beige” e “bordeaux”, attraversa un elenco sommario, parte integrante della risoluzione adottata e pubblicata nell’albo pretorio del Comune, in cui è accennato di che bene trattasi.

Se uno zaino può essere capitato “beige”, dello stesso colore si è voluto indicare “un portamonete con cerniera” ed anche “un portafoglio da donna”, descrivendo, invece, “bordeaux” “un portafoglio da uomo senza marca”, ed, in parità di genere, “un portafoglio donna”, avvicendandosi, per la stessa cosa, in altri casi, il nero, ma anche il verde, il marrone chiaro, l’azzurro, il giallo, fino, tra gli altri, al più insolito arancio ed anche al “portafoglio da donna in tessuto colori vari” ed al “portafoglio da donna di colore beige con alcune applicazioni in tessuto di colore rosso e verde”.

Più ermetico, nella sua natura, il plurimo rinvenimento contrassegnato alla voce “documentazione varia” ed al caso di una non meglio indicata “documentazione scolastica”, analogamente ad un “sacchetto di plastica contenente materiale vario” ed ad una “borsina di plastica colore verde contenente vari oggetti”, mentre allusivi di probabili spostamenti, magari su ipotetici viaggi sviluppatisi nel lasciare poi tracce in alcuni, di fatto, anonimi riferimenti, i vari “trolley” ed alcuni “zainetti”, ma anche “due valigie contenenti abbigliamento vario”, fino alla più grezza “valigetta metallica contenente materiale ferroso”, per arrivare anche, ad “una scatola di cartone contenente coltelli, forbici e un taglierino pieni di ruggine”, stando ancora, nella varietà di una estemporanea oggettistica, sul piano di un altro insieme di cose, nella fattispecie, fra l’altro, di un “piccolo sacchetto di plastica contenente bigiotteria senza valore”.

Anche per loro vale, quanto precisato nella decisione assunta in sede comunale, riguardando beni che “giacciono in condizioni di conservazione scadenti, quindi senza alcun valore di commerciabilità”, precisando, al medesimo tempo, l’averne ufficialmente rilevato “il pessimo stato di conservazione dei beni, l’inutilizzo e l’invendibilità degli stessi”, per il quale aspetto “procedere, come indicato e motivato nelle premesse, alla distruzione ed al successivo smaltimento degli oggetti rinvenuti, risalenti agli anni 2019 – 2020, di cui all’allegato prospetto”.

In queste pertinenze di vita vissuta, rientrano anche pochi esemplari di “giubbini”, uomo e donna, a seconda dei casi, per i quali ci si è presi la briga di specificarne l’unito cappuccio dei quali sono dotati o meno, mentre in un numero esponenziale sono le chiavi ed i portachiavi, con le relative ascendenze volte alle caratteristiche di entità e di numero, dal pari al dispari, cogliendo, in certi casi ulteriori peculiarità, nel senso che emerge, fra gli altri, “un portachiavi a forma di campana” ed anche “una chiave metallica con nastro bianco”.

Borse e borselli, come anche portadocumenti, un “bastone da passeggio”, strano, a questo punto, che manchino le scarpe, e perché no? fra altri oggetti ricorrenti, anche gli occhiali e gli ombrelli, in così guarniti assortimenti, che sembrano entrare nelle più disparate dinamiche dalla coda serpiginosa, osservabile a strascico dei suoi pulsanti ritratti di vita corrispondenti.

Note sull'autore

LucaQuaresmini
LucaQuaresmini
Ha la passione dello scrivere che gli permette, nel rispetto dello svolgersi degli avvenimenti, di esprimere se stesso attraverso uno stile personale da cui ne emerge un corrispondente scibile interiore. Le sue costruzioni lessicali seguono percorsi che aprono orizzonti d’empito originale in sintonia con la profondità e la singolarità delle vicende narrate.

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