sabato 27 Luglio 2024

Il giardino degli alberi ciechi

Bagnolo Mella, Brescia. Le sale espositive del Palazzo Bertazzoli accolgono: “Il giardino degli alberi ciechi“, il titolo della mostra curata da Serena Filippini che Artemisia APS propone per la primavera 2024. L’inaugurazione si terrà venerdì 24 maggio alle ore 20, e sarà visitabile fino a domenica 9 giugno 2024.

Si tratta di un evento espositivo che ha potuto prendere vita grazie alla collaborazione con i coniugi Pietro Comensoli e Giuseppina Concordia, che negli anni hanno raccolto più di duecento opere di artisti bresciani e non, tra pezzi unici, dipinti, serigrafie, sculture e fotografie.

Così Comensoli racconta la storia della sua collezione: “Tutto iniziò a fine anni ‘70 con l’apertura della Seriart, laboratorio di serigrafia che mi diede l’opportunità di conoscere artisti all’inizio della loro carriera e studenti dell’Accademia di Brera. Fu eseguendo serigrafie per artisti, studenti e galleristi che iniziò e prese consistenza la collezione.
Nei primi anni ‘80 cominciò a prendere forma l’idea di un ribaltamento del modo di fruire l’arte: non più le persone che entravano in gallerie e musei ma l’arte che “entrava” dove la gente lavorava e viveva.

Risale a quegli anni, in collaborazione e grazie ad amici artisti, la prima mostra d’arte nel laboratorio di serigrafia e in altri luoghi di lavoro o di ritrovo, la stampa di poesie su lenzuola stese nottetempo per i vicoli di Brescia, la proiezione di diapositive su chiese e palazzi del centro storico e la prima mostra d’arte nella sala d’attesa di una piccola stazione ferroviaria della linea Brescia-Bergamo dove prestavo servizio.
Fu lì che capii che le opere d’arte destavano stupore, interesse e curiosità e poi, quella piccola e anonima sala d’attesa, mi stava donando il piacere di condividere ciò che avevo.
Grazie al sostegno di mia moglie, nei primi anni 2000, con l’acquisto di una nuova casa, riunimmo la collezione, che nel frattempo si era dispersa tra soffitte, solai e case di amici, e acquistammo nuove opere”.

Questa è la storia che la curatrice della mostra, Serena Filippini, ha scelto di omaggiare e di far conoscere: quella di Pietro Comensoli, persona appassionata all’arte che, pur svolgendo un mestiere diverso, ha portato con convinzione la sua passione nei luoghi più inaspettati e non necessariamente frequentati da gente avvezza all’arte e che, grazie al sostegno della moglie Giuseppina, ha aperto una collezione privata di un certo pregio al pubblico più eterogeneo e variegato, per condividere con esso il piacere di scoprirla opera dopo opera.

L’espressione insolita scelta come titolo della mostra, Il giardino degli alberi ciechi, fa riferimento alla frase che il padre di Comensoli, durante gli ultimi anni della sua vita, caratterizzati da una malattia neurodegenerativa, ripeteva spesso: “Cosa significasse per lui questa espressione rimarrà un mistero; forse si riferiva alla sua ormai solo parziale capacità di utilizzare il senso della vista, tanto che talvolta capitava di trovarlo seduto su una panchina al parco, intento nella lettura di un quotidiano tenuto capovolto.”

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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