mercoledì 1 Maggio 2024

Il mio paradiso, Dante profeta di speranza

Verona. Gli spazi di Castel San Pietro ospitano il terzo capitolo del progetto multimediale, quest’anno dedicato a “Il mio Paradiso. Dante profeta di speranza”, attraverso i commenti del saggista e pedagogista Franco Nembrini con le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto. Dal 19 aprile al 16 giugno la mostra multimediale organizzata dall’Associazione Rivela, per far riscoprire l’attualità della figura Dante.

Protagonisti, assieme ai visitatori, sono ancora i moderni lettori del poema per i quali Dante è diventato interlocutore credibile e contemporaneo, capace con le sue parole e con la sua testimonianza concreta di rendere tutti in grado di affrontare con speranza e coraggio il proprio cammino. Centinaia sono state infatti le giovani guide formate in questi tre anni: studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado, che a titolo volontario hanno declinato i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO) all’interno di questa iniziativa.

Con un centinaio di guide, affiancate dai volontari di Rivela, gli istituti coinvolti in questa edizione sono 14. L’Università Iusve di Verona cura, con un gruppo di studenti, la comunicazione sui social-media dedicati all’evento.

Sono 33 le tappe, scandite da altrettante illustrazioni a corredare approfondimenti e riflessioni. L’esposizione si sviluppa su una superficie di 500mq, lungo un itinerario che valorizza alcuni ritrovamenti emersi negli scavi archeologici che hanno interessato l’edificio. Il percorso espositivo accompagna idealmente il visitatore nei nove cieli del Paradiso attraverso un susseguirsi di immagini, video e suoni che terminerà con un gioco scenico per giungere fino all’Empireo.

Immerso in quest’ultima sezione, il visitatore godrà della bellezza dell’universo attraverso effetti scenici e proiezioni. A completare l’esperienza sono infatti i cortometraggi realizzati da Mosaiko, con testi di mons. Martino Signoretto. Voci narranti dei contributi multimediali sono quelle di: Beatrice, che fa ripercorrere allo spettatore il viaggio di purificazione che lo ha condotto fino al Paradiso; di San Francesco, in un flashback che riporta alla condizione terrena del santo e della sua scelta (la povertà per incontrare Dio); di Dante, nell’iconica veste rossa, avvolto dalla luce per accompagnare alla fine del percorso.

Parte integrante dell’evento è l’opera “El Dante”, realizzata dallo scultore Adelfo Galli. È la raffigurazione di un uomo stupito, travolto e commosso dall’incontro con Beatrice, tanto da cambiare la coscienza che ha di se stesso e di tutta la realtà. Lo scultore rappresenta la processione a cui il Sommo Poeta assiste nel paradiso terrestre (canti XXIX e XXX) del “Purgatorio”. Il mitologico grifone guida il carro della Chiesa, su cui è assisa Beatrice, protetta dai quattro evangelisti (l’aquila, l’angelo, il bue e il leone; la scena è allietata dalla danza delle tre virtù teologali (Fede, Speranza e Carità) e dal tripudio di un popolo numeroso.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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