venerdì 3 Maggio 2024

Immagini di terracotta

Verona. Il grande complesso del Museo Archeologico al Teatro Romano sull’ansa del fiume Adige, in quel che era i quattrocentesco convento dei Gesuati, ospita una interessante mostra organizzata dai Musei Civici: Immagini di terracotta.

Allestita nella sala dedicata alle esposizioni temporanee, la mostra, curata da Margherita Bolla, è aperta al pubblico fino al 6 ottobre 2024 e svela alcune delle 380 figurine di terracotta conservate presso il Museo Archeologico solitamente non esposte al pubblico. Si tratta di immagini provenienti dal territorio veronese e appartenenti a collezioni private poi confluite nelle collezioni dei Musei Civici di Verona.

Offerte nei santuari, richieste di grazia agli dei oppure omaggio per una grazia già ricevuta, in mostra vengono esposte teste o mezze teste maschili e femminili, realizzate con molta cura, che, in alcuni casi, conservano ancora traccia del colore con cui erano ricoperta.

In mostra anche statuine di bambini, o rappresentazioni di singole parti del corpo (braccia, mani, piedi), legate alla sfera del divino quali invocazioni per buona salute, fertilità o protezione per il buon esito di un viaggio.

Una sezione viene dedicata agli animali domestici, fonte di nutrimento e di ricchezza: raffigurazioni di suini, bovini, o di sole parti di animali – come le teste o le zampe – si accompagnano a un gruppo di piccole offerte animali in bronzo, legati al nord dell’Etruria, come preghiere agli dei per garantire loro benessere.

Accanto alle parti anatomiche e alle teste, trovano spazio anche statuette a tutto tondo raffiguranti divinità, usate sia nei santuari, sia in ambiente domestico o nei corredi tombali.

L’ultima sezione, infine, espone i reperti provenienti dalla fornace di Menà di Castagnaro, in cui la produzione spaziava dai laterizi, ai pesi da telaio decorati, alle tubature e alle antefisse architettoniche.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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