sabato 27 Aprile 2024

L’Italia dei Cervi. L’Italia del Cervi

Gattatico e Reggio Emilia. Il 25 novembre a Reggio Emilia e il 26 novembre a Casa Cervi due giornate con istituzioni e docenti da tutta Italia in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto, con interventi sulla storia della famiglia Cervi, sull’antifascismo di ieri, oggi e domani.

Titolo del convegno nazionale “L’Italia dei Cervi. L’Italia del Cervi”, per celebrare il cinquantesimo anniversario della nascita dell’Istituto Alcide Cervi. L’Istituto, fondato il 24 aprile 1972, a partire dall’esempio e dal sacrificio dei sette Fratelli Cervi rappresenta la cultura democratica e la storia del Paese visto dalle campagne.

Il convegno vede la partecipazione di figure istituzionali e di docenti e studiosi da tutta Italia, con interventi sulla storia della famiglia Cervi e dell’Istituto intitolato a Papà Alcide. Le relazioni storiche intrecceranno la vicenda dei Cervi e del Cervi alla storia italiana, a partire dal fascismo fino ai giorni nostri.

La giornata inaugurale del 25 novembre avrà luogo a partire dalle 10 per tutta la giornata a Reggio Emilia, presso l’Aula Magna “Pietro Manodori” dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. La seconda giornata del 26 si terrà presso l’Istituto Alcide Cervi, a partire dalle 9,30 (è prevista anche una visita al Museo Cervi). La sera del 25 novembre per tutta la cittadinanza l’Istituto offrirà alle 21,30, presso il Teatro San Prospero di Reggio Emilia, la proiezione gratuita del film “I sette fratelli Cervi”, di Gianni Puccini (1968), introdotto da Michele Guerra, storico del cinema e Sindaco di Parma.

«Cosa direbbero i Cervi dell’Italia di oggi, cosa farebbero oggi per il nostro Paese? La memoria è sempre stimolata dal tempo presente. In questo anno nel quale l’Istituto Alcide Cervi celebra i cinquant’anni dalla fondazione, nel quale si compie il centenario dell’avvento del fascismo in Italia, riflettere su “L’Italia dei Cervi. L’Italia del Cervi”, è particolarmente stimolante», afferma Albertina Soliani, Presidente dell’Istituto Alcide Cervi. «Per la prima volta gli storici ragionano sulla vicenda dei Cervi per comprenderne le radici profondissime e l’orizzonte ideale, oltre il mito e le celebrazioni pubbliche. Un convegno storico di grande portata, il convegno di Casa Cervi in questo fatidico 2022».

A distanza di quasi un anno dall’inaugurazione del percorso del nuovo Museo di Casa Cervi, il convegno coincide con il 79° anniversario dell’arresto dei Cervi, avvenuto il 25 novembre 1943, un mese prima della loro fucilazione da parte dei fascisti insieme all’amico Quarto Camurri, il 28 dicembre. Il convegno, ideato dal Comitato Scientifico dell’Istituto Alcide Cervi, è organizzato in collaborazione con ANPI Nazionale, CIA – Agricoltori Italiani, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, Università di Modena e Reggio Emilia, Comune di Gattatico e Comune di Campegine. L’ingresso al convegno è libero e non occorre prenotazione.

«Il convegno intende contribuire a fare il punto su come si sia perpetuato fino a oggi il giudizio su fascismo e antifascismo, e, parallelamente, su come i Cervi siano usciti dalla gabbia del regime per entrare nel pantheon dei martiri, tanto da divenire, da semplici – per quanto dinamici – coltivatori, degli esempi internazionali per chi lotta per la libertà e la democrazia», dice Giorgio Vecchio, Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto. «La partecipazione al convegno di storici e storiche di chiara fama offrirà ai partecipanti nuovi elementi di riflessione e, al tempo stesso, aprirà la discussione non soltanto sul futuro dell’Istituto Cervi, ma pure su quello del rapporto tra ricerca storica e memoria collettiva».

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Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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