martedì 30 Aprile 2024

Milleuna Fibbia, dal Settecento alla Dolce Vita

Casalmaggiore, Cremona. Una storia appassionante quella della fibbia, gioiello funzionale fin dall’antichità indispensabile complemento dei più originali outfit e, ancora oggi, utilizzata dalle più rinomate case di moda. La considerevole selezione dei pezzi esposti in occasione della mostra Milleuna Fibbia allestita al Museo del Bijou dal 28 ottobre al 17 marzo prossimo, narra la storia della fibbia attraverso una collezione tra le più importanti al mondo, quella di Enrico e Paola Pennasilico, cui si aggiungono i pezzi del museo stesso.

La mostra è un grande evento d’arte e cultura realizzato dal Comune di Casalmaggiore, un affascinante tour visivo con un focus dal Diciottesimo secolo alla metà del Novecento che propone via via modelli da scarpa, da cintura, da pantalone, da mantello, da cappello, fondamentali indicatori di status sociale, sempre al passo con innovazioni estetiche, tecnologiche e di materiali, per illustrare come le fibbie abbiano accompagnato l’evolvere del gusto e della moda, intrecciando costume, arte e gioiello.

“Le fibbie sono veri e propri gioielli funzionali, per secoli prodotti e proposti in pendant sia con i bottoni che con le collane, con i bracciali, gli orecchini e le spille. Venivano scelte in base all’outfit e all’occasione, al tessuto e al modello dell’abito ma anche al messaggio che si intendeva comunicare. Le più prestigiose gioiellerie, così come i grandi bigiottieri, hanno prodotto pezzi di grande creatività con i più svariati materiali, sia preziosi che poveri, fibbie che ancora oggi ci ‘parlano’ dell’estro e della tecnologia del momento”, spiega Bianca Cappello, storica del gioiello e curatrice della mostra con lo storico della moda Samuele Magri che sottolinea: “La fibbia ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia della moda grazie alla sua capacità di adeguarsi alle necessità, ai trend e al gusto dell’uomo e della donna in ogni periodo storico.”

Foto Michele Zanin

La mostra è una gallery di pezzi straordinari, selezionati dalla prestigiosa collezione Pennasilico che conta migliaia di esemplari e che si è formata in decenni di appassionata ricerca, vantando fibbie di grande valore insieme a piccole curiosità e pezzi di assoluta originalità: dalle fibbie Rococò da scarpa del Settecento in antimonio e strass, alle grandi e geometriche fibbie in bachelite dell’epoca Decò, passando da capolavori di arte orafa alle sinuose fibbie dalle forme naturalistiche dell’Art Nouveau. L’allestimento è arricchito dalle gigantografie delle fibbie realizzate con gli scatti del fotografo Umberto Barone, presenti nel libro “Buckle Up! Due secoli di fibbie”.

Visitare il Museo del Bijou di Casalmaggiore permette di ammirare, nel giusto contesto, anche le storiche fibbie conservate all’interno del Museo: “Le fibbie hanno attraversato i secoli cambiando fogge, colori, materiali”, afferma Letizia Frigerio, conservatore del Museo del Bijou di Casalmaggiore. “Ancora oggi hanno un ruolo imprescindibile nell’abbigliamento e nella moda. Un’occasione unica per ammirare pezzi di altissimo valore ma anche per valorizzare le fibbie originali, splendide e curiose del nostro patrimonio museale”.

Il Museo del Bijou, unico museo incentrato su questo tema in Italia, è stato fondato nel 1986 a Casalmaggiore (CR), storico distretto di bigiotteria fin dal XIX secolo. La collezione del Museo ospita oltre 20 mila pezzi fra gioielli in materiale non prezioso e ornamenti, ma anche macchinari e foto d’archivio, che testimoniano la storia della moda e della tecnologia dalla fine dell’Ottocento alle soglie del nuovo Millennio, dotato di un percorso tattile per persone cieche e ipovedenti.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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