domenica 19 Maggio 2024

Niente ferma il rosa, niente ferma le donne

Il grande motto che da anni racconta la storia di tantissime donne che hanno combattuto un tumore:Niente ferma il rosa, niente ferma le donne“, riparte di “corsa” il nuovo team delle Pink Ambassador di Fondazione Umberto Veronesi, un gruppo sempre più numeroso di donne che corrono per dimostrare che la malattia non spezza le ambizioni e per raccogliere fondi per finanziare la ricerca scientifica d’eccellenza.

Mese di ottobre in rosa per sostenere l’importanza della prevenzione nella lotta contro il tumore al seno, attraverso visite ed esami di prevenzione oncologica e la promozione di corretti stili di vita.

 Dal 2014 Fondazione Umberto Veronesi lancia un appello a tutte le donne che hanno combattuto un tumore tipicamente femminile – ossia seno, utero, ovaio – per diventare Pink Ambassador con l’obiettivo di dimostrare che dopo la malattia si può tornare a vivere più forti di prima. Ogni anno il gruppo di Pink Ambassador cresce sempre di più e ad oggi è diventata una vera e propria rete di sostegno fra donne che hanno vissuto un’esperienza comune: un tumore femminile. Per questa ragione Fondazione Umberto Veronesi ha deciso di coinvolgere sempre più donne che vogliono condividere la propria esperienza a sostegno della ricerca scientifica e della prevenzione, per dimostrare l’importanza della diagnosi precoce e dei corretti stili di vita nella lotta contro i tumori.

Ad oggi sono più di 800 le donne che hanno deciso di diventare Pink Ambassador, impegnandosi a raccogliere più di 550.000 euro, attraverso la piattaforma di crowdfunding Insieme, da destinare alla ricerca, per sviluppare nuove terapie sempre più efficaci, che riguardano sia la diagnostica che la cura personalizzata.

  • Dagli anni ’90 la mortalità per tumore al seno in Italia tende a calare, grazie alla ricerca scientifica, agli screening e alla consapevolezza delle donne
  • Ma oggi resta una quota importante di donne che non fa la mammografia.
  • Secondo un’indagine di Fondazione Veronesi negli ultimi 5 anni l’11% delle 55-65enni e il 19% delle 45-54enni non ha fatto nessuna mammografia (al Sud sono il 45%). Perché?
  • Più di altre motivazioni pesano l’ansia, la paura dell’esito e il disagio per l’esame, oltre ai tempi d’attesa e al mancato invito
  • Molto scarsa la conoscenza del tumore al seno, dei fattori di rischio e delle opportunità di screening. Dati allarmanti fra le più giovani.

La mammografia periodica è un test di screening di comprovata efficacia, che permette di diagnosticare tumori al seno in fase precoce, quando sono curabili con migliori risultati e con trattamenti meno invasivi. Perché allora ci sono ancora donne che evitano di effettuare la mammografia? In Italia le nuove diagnosi di tumore al seno sono in aumento (55.700 nel 2022) e il carcinoma della mammella resta la malattia oncologica più diffusa fra le donne e quella che causa più vittime (12.500 stimate nel 2021) (I numeri del cancro, AIOM, 2022).

Grazie ai progressi della ricerca, da tre decenni la mortalità per tumore al seno in Italia tende a calare. Le possibilità di cura sono migliorate, a piccoli ma costanti passi. Oggi la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’88%, se diagnosticato nelle fasi iniziali è oltre il 90%. Molto si deve ai programmi di screening e alla consapevolezza delle donne.

Eppure ancora oggi una certa quota di donne non fa la mammografia periodica raccomandata e offerta gratuitamente nella fascia d’età a maggior rischio (tra i 50 e i 69 anni, in alcune Regioni estesa tra 45 e 74 anni). Secondo l’Osservatorio Nazionale Screening, nel 2021 il tasso di adesione all’invito ai programmi di prevenzione organizzati è stato del 56%. Pur con profonde differenze fra Nord e Sud, questo è un dato considerato accettabile secondo gli standard attesi.

Fondazione Umberto Veronesi ETS finanzia medici e ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura del tumore al seno, utero e ovaio. Dalla sua nascita Fondazione ha sostenuto 305 eccellenti ricercatori e ricercatrici impegnati contro i tumori femminili e allo stesso tempo finanzia grandi progetti di ricerca di altissimo profilo con l’obiettivo di trovare strategie innovative, nuovi farmaci e nuove combinazioni terapeutiche al fine di aumentare la percentuale di sopravvivenza e migliorare la qualità di vita delle pazienti. Grazie alla condivisione delle storie personali di malattia delle donne che fanno parte del progetto delle Pink Ambassador, Fondazione vuole sottolineare costantemente l’importanza della prevenzione, dei sani e corretti stili di vita e del sostegno alla ricerca scientifica d’eccellenza.

Fondazione Umberto Veronesi ETS offre, attraverso il proprio sito, manuali e quaderni scaricabili e consultabili gratuitamente, dedicati all’alimentazione, attività fisica, psiconcologia per il benessere del corpo e della mente perché mai come ora è evidente che una corretta, e sempre aggiornata informazione e la giusta sensibilizzazione possono cambiare in meglio la qualità di vita delle donne con un tumore del seno.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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