lunedì 20 Maggio 2024

Oltre i sentieri, sperimentazione di spazi e linguaggi

Val Trompia, Brescia. L’Altopiano di Caregno, all’ombra del Monte Guglielmo la montagna bresciana, è una meravigliosa distesa erbosa di 120 ettari il paesaggio montano puntellato da faggi e da abeti, pascoli estivi, prati magri e boschi misti di latifoglie e conifere, creati e mantenuti, per secoli, dall’uomo. I prati su cui sorgono le cascine, un tempo abitate da contadini, e le case di villeggiatura, sono delimitati da siepi che diventano una preziosa area di nidificazione o rifugio per volatili di vario tipo.

L’Altopiano di Caregno è la scenografia di “Oltre i sentieri, sperimentazione di spazi e linguaggi, un festival teatrale con spettacoli, laboratori, musica ed incursioni artistiche tra sentieri, cascine e aziende agricole.

Il progetto, ideato e condotto da Teatro Terre di Confine, si inserisce in un lavoro di coesione sociale, di valorizzazione del territorio e di promozione del linguaggio teatrale andando ad animare per il terzo anno consecutivo, grazie anche al contributo della Fondazione Comunità Bresciana, la zona dei Piani di Caregno.

Il programma:

Il pensiero dei componenti di Terre di Confine segue la filosofia che ogni territorio ha due movimenti, uno eccentrico e uno concentrico. Uno che porta ad andare, a ricercare, ad esplorare ed accrescere i propri confini; uno che porta a stare, ad ospitare, a scavare nelle proprie radici, nella propria terra, per trovarvi il nuovo.

“Cerchiamo questi movimenti nel lavoro di ogni giorno: quello che ci porta ad educare alla bellezza noi stessi, chi lavora con noi e chi segue i nostri laboratori teatrali: gli ospiti dei centri di recupero e delle comunità, chi affronta ogni giorno la sua disabilità, chi affronta ogni giorno la sua normalità.” Affermano da Terre di Confine “Il linguaggio teatrale è un’opportunità per vivere e far vivere un territorio e le sue ricchezze e miserie”

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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