domenica 6 Ottobre 2024

Ritratti di ritratti, la matita e il pennello di Tullio Pericoli

Brescia. Un doppio evento alla Galleria dell’Incisione per dialogare con i “ritratti” di Tullio Pericoli, pittore e disegnatore conosciuto e apprezzato a livello internazionale, una mostra e la presentazione del volume Ritratti di Ritratti, sabato 13 maggio alle ore 18. Con l’autore ne parlerà Roberto Dulio, storico dell’architettura.

In concomitanza con la presentazione del volume verrà allestita una mostra di opere selezionate tra i paesaggi e i ritratti dell’artista, realizzati a partire dalla fine degli anni ’80 fino ad alcuni più recenti datati 2022-2023. L’esposizione resterà aperta sino al 30 giugno.

«Da quando lo conosco — sono molti anni, ormai — il segno di Pericoli mi ha dato l’impressione che ci intendiamo. Impressione rara, insieme psicologica e morfologica. Me ne accorsi subito con i ritratti. E poi non meno in certi paesaggi di cui sappiamo che non li incontreremo mai e siamo grati perché esistono. Sono paesaggi che finiscono per accompagnarci, come un mondo parallelo. Non vogliono imporsi, ma insinuarsi nella memoria». (Roberto Calasso)

Come nasce un ritratto e cosa c’era prima? Come si forma l’immagine mentale di un volto – non meno geroglifica della sua controparte fisica – e quali sentieri deve percorrere la mano di un disegnatore per tentare di raggiungere quella verità nascosta e inafferrabile? Nasce – come altrove ci ha chiarito Tullio Pericoli – da quei primi tratti «incerti e ansiosi» con i quali cerca di cogliere qualcosa che intravede e teme gli possa sfuggire.

Tratti destinati a produrre uno scatto, ad accendere «una piccola luce», e che preludono poi a un tragitto elaborativo disseminato di prove, di schizzi, ma anche di smacchi, sconfitte ed errori – non meno preziosi delle stazioni vittoriose: «È come prendere da uno scaffale un libro sbagliato che, a sfogliarlo, si rivela più interessante di quello che cercavamo» ha scritto. Eppure i brouillons che un tempo gettava via – in omaggio a quel valore assoluto che è l’opera compiuta – e che Giovanni Testori lo ha persuaso a conservare, li aveva sempre tenuti per sé. Ora, per la prima volta, ha deciso di estrarli dai cassetti e di mostrarceli.

Insomma ci ha gentilmente invitato nel suo atelier per farci scoprire come lavora: senza commenti superflui, lasciandoci liberi di gironzolare come vecchi amici, di esercitare il nostro sguardo, di raffrontare, di ripercorrere le tappe di avvicinamento – di riconoscere, ritratto dopo ritratto, il dettaglio che, miracolosamente, svela la parte celata di un individuo.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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