lunedì 20 Maggio 2024

Take Care. La garza come cura

Verolanuova, Brescia. La mente vulcanica e creativa del regista e artista Pietro Arrigoni si confronta con il tema della relazione umana di intimità e vicinanza, nella mostra “Take Care. La garza come cura”, che inaugura venerdì 10 Maggio alle ore 18:00 presso la “Ghiacciaia” ex Ospedalino di Verolanuova. La mostra resterà aperta al pubblico fino al 2 Giugno.

La mostra inserita nel “ Festival 148 perle per il Celesti”  rappresenta un omaggio alla lungimiranza femminile incarnata da due figure straordinarie che hanno lasciato un segno indelebile su Verolanuova: la Contessa Eleonora Gambara Mocenigo e la Contessa Elisabetta Grimani Gambara.

Nell’obbiettivo fotografico di Pietro Arrigoni il concetto di garza si intreccia con arte e cultura, elementi fondamentali nella cura del corpo, dell’anima e della società. Come racconta l’artista: “La leggerezza della garza rappresenta la delicatezza richiesta per accettare la propria vulnerabilità. Accettare la cura implica spesso riconoscere la necessità di supporto e assistenza, e questo può essere considerato un passo importante verso il benessere. Ogni persona fotografata, ha trovato una propria traccia creativa nel decidere quale parte avvolgere e svolgere con la garza.”

Accettare la garza come cura, può diventare un atto di fiducia nel processo di recupero e
nell’esperienza positiva che può emergere da esso. Accettare la garza cura significa lasciare andare vecchie ferite o difficoltà, aprendo la strada a nuove opportunità ed esperienze.”

Le tracce di lavoro per lo shooting fotografico sono state:
• La psicologia della garza nella cura, l’uso della garza e delle medicazioni in generale ha un impatto positivo dal punto di vista psicologico durante il processo di guarigione. Ci sono diversi modi in cui la garza può influire sull’aspetto psicologico del paziente: senso di protezione. Il coprire una ferita con la garza può fornire un senso di sicurezza al paziente. Questo può contribuire a ridurre l’ansia e a favorire una sensazione di controllo sulla situazione.

• la leggerezza e vulnerabilità. La leggerezza può evocare una sensazione di speranza, suggerendo che attraverso la cura, la guarigione è possibile. Accettare la cura può diventare un atto di fiducia nel processo di recupero e nell’esperienza positiva che può emergere da esso. Accettazione della vulnerabilità: la leggerezza della garza può rappresentare la delicatezza richiesta per accettare la propria vulnerabilità.

• Il respiro della garza: la garza, con la sua trama leggera e porosa, può essere vista come una sorta di “respiro” per la ferita. Rappresenta la possibilità di guarigione, permettendo all’area lesa di respirare e di avviare il processo di recupero.
Questi, sono stati alcuni degli aspetti che Arrigoni ha voluto approfondire con le persone che hanno accettato di farsi fotografare, dove avvolgere le braccia, la testa, le gambe… il corpo verso l’accettazione della cura in una prospettiva positiva e necessaria.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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