giovedì 18 Aprile 2024

Un Mostrario fra Parma e Reggio Emilia

Parma, Reggio Emilia – Si concluderanno l’11 dicembre, i fine settimana del Mostrario di Yuval Avital, imponente opera multidisciplinare in tre parti, che trasforma completamente i principali teatri di Parma e Reggio Emilia – a Parma il Teatro Regio (18, 19 e 20 novembre) e il Teatro Due (2, 3 e 4 dicembre), a Reggio Emilia il Teatro Municipale Valli (10 e 11 dicembre) – in spazi onirici, espositivi e performativi, e porta a compimento Il Bestiario della Terra, il grande progetto realizzato dal Reggio Parma Festival.

Grazie allo straordinario lavoro corale dei teatri, con il coinvolgimento di tutte le maestranze e di molte realtà creative dei territori, riunite in una sorta di grande bottega d’artista, popolata da maestri artigiani di eccelsa qualità, si ha l’occasione di vivere un vero e proprio ‘alveare di creatività’, con attori, danzatori, cantanti, musicisti e burattinai al lavoro insieme per dar vita a un atto poetico forte, coraggioso, rivoluzionario.

Il Mostrario è infatti il capitolo finale de Il Bestiario della Terra, la imponente meta-opera realizzata da Avital nel corso dei mesi che, in un crescendo di mostre e appuntamenti, ha composto un grande quadro allegorico che qui raggiunge il suo apice.

Traendo ispirazione dallo studio dei bestiari medievali, l’artista ha dato vita a 18 scene bestiali, in un’esplorazione fantastica sui temi fondanti la relazione tra essere umano e animale.

Chimere, creature mostruose, esseri ibridi si materializzano fisicamente, direttamente a contatto con il pubblico, negli spazi dei teatri, ripensati e trasformati per dar vita a un percorso immersivo generando un laboratorio vivente e relazionale alla scoperta della natura animale insita in quella umana, con ambientazioni inedite che rielaborano l’iconografia tradizionale in chiave contemporanea.

I visitatori, muovendosi liberamente alla scoperta dell’anima più profonda dei teatri – anche attraverso ambienti solitamente inaccessibili al pubblico – possono immergersi in un’esperienza unica e inedita, attraverso performance dal vivo con cantanti e musicisti internazionali, installazioni, sculture, videomapping, sonorità e opere di grandi dimensioni pensate e create appositamente dall’artista.

Ciascun Mostrario è diverso dagli altri, è un’esperienza a sé e un percorso soggettivo, in cui ognuno vive a suo modo la relazione profonda e specifica tra l’arte di Avital e gli spazi che la accolgono: gli ambienti dei teatri prendono vita in modo inaspettato e travolgente. Il pubblico entra ed esce liberamente, scegliendo il proprio itinerario attraverso il Mostrario.

Mostrario Parte I di Yuval Avital al Teatro Regio di Parma. Ph. Roberto Ricci

Dopo il primo appuntamento al Teatro Regio di Parma, qualche giorno fa, questo fine settimana ecco la seconda tappa di questo immaginifico percorso teatrale.

Al Teatro Due di Parma, il 2, 3, 4 dicembre, scaturiranno nuove vive creature da diverse forme teatrali, in sinergia con le molteplici discipline padroneggiate da Avital.

Lo spettatore, muovendosi liberamente fra le cinque scene disseminate negli spazi del teatro, potrà incontrare alcuni mostri mitici radicati nell’immaginario collettivo, e conoscerne di nuovi.

Un itinerario squisitamente teatrale di performance dal vivo per confronti ravvicinati, quasi a tu per tu, come quello con L’uomo nero, incarnazione di tutte le paure. Annidato nei meandri nebbiosi di un labirinto, attirerà il visitatore e i suoi più reconditi e innominabili timori.

Invertendo la mitologia classica che la vuole mostro che pietrifica, qui la Medusa sarà creatura pietrificata da flussi di informazioni iper-saturanti, somministrati da un software creato dall’artista. Sarà possibile addentrarsi nel Bosco di Cernunnos, dio celtico della fertilità maschile.

Nello spazio metafisico di un bosco di alti alberi, il grande dio cervo dal volto umano produrrà il suo canto, agito dal celebre baritono Nicholas Isherwood e da Toni Candeloro, étoile protagonista della danza internazionale, in una performance dal vivo innervata da una partitura originale di musica e poesia, riconnettendo mascolinità e fertilità alla natura incontaminata.

Una classe di diavoletti, furbi e cattivi monelli, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, bullizzerà un inerme capro espiatorio, seguendo una drammaturgia dallo spietato epilogo.

Mentre sarà uno stralunato clown ebreo, l’attore Ivan Zerbinati, a raccontare le origini del Golem, conducendo, insieme a musicisti e danzatori, la performance che a partire dal gigante d’argilla, plasmato per proteggere il popolo ebraico, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?

Le sette scene al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, il 10 e l’11 dicembre, saranno caratterizzate dalla singolarità del percorso, che accentua le dimensioni forse più perturbanti del Mostrario.

Esso tocca infatti spazi alquanto inconsueti, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco, stabilisce situazioni di profonda immersività, fa ricorso importante a tecnologie nella produzione di immagini e suoni. Il tutto a sottolineare con componenti non umane e detournements la sempiterna domanda che può persino diventare: chi è chi?

Fra le scene dal vivo, Il campo delle Mandragole vede la partecipazione delle soprano Monica Benvenuti e Silvia Pepe, mandragole urlanti strappate alla terra che le ha generate e immagini di mostri ibridi generate da intelligenza artificiale. La Città dei Peluche, con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company come luogo di un’inquietante ambiguità, sotto l’apparenza tenera dei pupazzi.

La stessa compagnia è nell’installazione icono-sonora La sala della Vipera e dei Vermi giganti, vertiginosa come un pozzo che piomba da altitudini a fondi abissi. Le Libellule e Ninfee, figure fiabesche estenuate e macilente in contrasto con la mendace suadenza di un avatar digitale. Il Giardino segreto dei conigli, un’isola felice e turbata da presenze enigmatiche. I Topi itineranti. Il mondo sonoro di un Porcile…

Un’esperienza unica, un viaggio nell’immaginario di un artista capace di sondare e far in qualche modo esplodere i nessi tra il mondo umano e il mondo animale, in un continuo rimando simbolico che oscilla tra fascinazione e timore: Il Mostrario, nelle sue tre diverse Brescia – Due appuntamenti, un convegno e una santa messa, voluti dalla sede Anffas bresciana per celebrare assieme a tutto il mondo la Giornata internazionale delle persone con disabilità.parti, si pone come conclusione perfetta del percorso voluto da Reggio Parma Festival che, in tappe diverse e complementari, ha accompagnato il pubblico alla scoperta delle possibilità e dei limiti dell’umanità.

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