Lonato del Garda, Brescia. La mostra “Alle origini del Bel Paese. L’Italia dell’Ottocento nelle fotografie” a cura della Fondazione Ugo Da Como dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo, nella Sala prestigiosa del Capitano della Rocca di Lonato del Garda dal 27 settembre al 6 gennaio prossimo, è un voyage en Italie cui erano soliti dedicarsi intorno alla metà dell’Ottocento letterati, artisti, intellettuali e nobili del centro e nord Europa.
La mostra nasce in collaborazione con collezione di fotografia della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Avviata nel 1992 con acquisizioni di artisti contemporanei, la collezione di fotografia della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, per diretta volontà del suo Presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, negli anni immediatamente successivi volle rivolgersi al passato, con l’obiettivo di costruire un percorso storico e scientifico sullo sviluppo del linguaggio fotografico nel nostro Paese. La collezione include oggi migliaia di opere fotografiche che documentano le bellezze italiche, i costumi e le tradizioni dell’epoca, da nord a sud: un viaggio che tocca tutte le principali città della penisola spingendosi dalle Alpi sino alla Sicilia, da cui alcuni viaggiatori proseguivano via nave verso la Grecia e, talvolta, l’Egitto.
Il passo del Sempione, il Brennero e Nizza erano le principali porte di accesso al clima solare che attraeva gli stranieri, affamati di bellezza e di storia. Città d’arte e siti archeologici costituivano le mete primarie del cosiddetto Grand Tour ed erano oggetto dei fotografi che dai primi anni quaranta del XIX secolo andarono via via sostituendosi agli incisori nella produzione di immagini che i viaggiatori raccoglievano in album ricordo dei loro viaggi. Fiorirono così diversi atelier fotografici a Torino come a Milano, Verona, Venezia, Bologna, Firenze, Siena, Roma, finanche Napoli e in Sicilia. Alcuni fotografi riuscirono addirittura ad aprire studi con filiali in più località.
Settanta fotografie che rievocano il fascino per i viaggiatori de bellezze italiane, vi sono esposti molti esemplari dei più celebri fotografi del tempo: Charles Marville a Torino; Adolphe Godard e Celestino Degoix a Genova; Hippolyte Deroche, Francesco Heiland e Luigi Sacchi a Milano; Moritz Lotze a Verona; Fortunato Antonio Perini, Domenico Bresolin, Carlo Naya, Carlo Ponti a Venezia; Leopoldo Alinari e Alphonse Bernoud a Firenze; Robert Macpherson, Giacomo Caneva, Gioacchino Altobelli a Roma; Giorgio Sommer, Robert Rive, Giuseppe Incorpora attivi tra Napoli e la Sicilia e molti altri ancora.
Fra le opere in mostra spicca uno dei rari esemplari esistenti dell’album “Turin Ancien et Moderne” del 1867, con fotografie in grande formato di Henri Le Lieure. In tutto, settanta fotografie (calotipie, carte salate, albumine) che rappresentano non solo un’imprescindibile documentazione dell’Italia risorgimentale e rievocano nella loro immediatezza – nonostante i necessari lunghi tempi di ripresa delle macchine fotografiche del tempo – quanto pura e intatta agli occhi dei viaggiatori d’oltralpe apparisse allora l’italica terra di arcaiche e inestimabili bellezze, paesaggistiche come architettoniche.