Cento, Ferrara. “Il Cento Carnevale d’Europa torna al centro dell’Ombelico del Mondo!” affermano gli organizzatori del Carnevale di Cento, il più famoso di tutta la provincia di Ferrara, come racconta la tradizione affonda le notizie già dal 1600 grazie ad alcuni affreschi del famoso pittore centese Gian Francesco Barbieri detto il Guercino.
Unico al mondo gemellato con il famoso Carnevale di Rio de Janeiro, la famosissima kermesse animerà la città di Cento l’11, 18 e 25 febbraio. Corso Guercino, elegante e suggestivo rettilineo del centro storico centese, verrà animato e colorato dalle splendide opere in cartapesta e dai balli sfrenati dei figuranti delle Cinque Associazioni carnevalesche in gara: Toponi (campioni in carica), Fantasti100, I Ragazzi del Guercino, Risveglio e Mazalora.
Nel mese del Carnevale il centro storico di Cento, splendido borgo medievale, si colorerà di iniziative di carattere culturale, letterario, sportivo, enogastronomico, musicale e folcloristico. Sul palco di Piazza Guercino non mancheranno, come ogni anno, i grandi testimonial e il ritmo di samba scandito dalle bellissime ballerine brasiliane.
Il pubblico verrà travolto da puro divertimento, ma soprattutto dal colore e dall’incessante ritmo di samba del bellissimo Gruppo Brasiliano che vivacizzerà il corso mascherato, il Palco di Piazza Guercino e il Palco della Rocca. Durante tutto il mese di Carnevale, il magnifico borgo medievale centese, si dipingerà di iniziative culturali, letterarie, sportive, enogastronomiche, musicali e folkloristiche.
Del Carnevale di Cento si hanno notizie già dal 1615 quando il Guercino raffigurò feste e manifestazioni nei suoi affreschi. Il carnevale fu causa di abusi e violenza, per questo furono emanate Notificazioni dal Governatore e dal Gonfaloniere. Non si hanno documenti relativi al periodo anteriore alle guerre, ma si può affermare che proprio in quell’epoca sia avvenuto il trapasso dall’antica tradizione di soggetti fiabeschi all’adozione di mascheroni rappresentanti personaggi e atteggiamenti dell’epoca.
Agli inizi del 1900 i Centesi pensarono di creare un proprio re a simbolo del carnevale Centese. Questo personaggio doveva rappresentare la coscienza dei suoi concittadini. Nacque così Tasi, Luigi Tasini, che un tempo era realmente esistito e stimato. Le società carnevalesche si ricostruirono nel 1947, alcune tutt’ora attive e presenti nelle sfilate delle domeniche invernali centesi. La festa ha mantenuto i connotati della manifestazione tipicamente locale sino alla fine degli anni ‘80 quando è iniziata una vera e propria rivoluzione fino a portarlo ai vertici internazionali grazie anche al gemellaggio con il Carnevale di Rio de Janeiro, il più famoso del mondo.