venerdì 1 Novembre 2024

David Tremlett. Another Step per Reggio Emilia

Reggio Emilia – Da oltre vent’anni la città ha investito nell’arte contemporanea, con importanti scelte istituzionali, per la riconfigurazione di aree problematiche o in corso di trasformazione con l’obiettivo di creare un percorso di miglioramento sociale ed educativo.

Tra il 2003 e il 2006 è stato realizzato il progetto di arte pubblica “Invito a…”, ideato e proposto alla città dall’artista Claudio Parmiggiani, coinvolgendo quattro protagonisti dell’arte internazionale per pensare e produrre opere per luoghi della città: nei Chiostri di San Domenico Less Than di Robert Morris, l’Araba Fenice di Luciano Fabro nella sede dell’Università di Modena e Reggio Emilia (ex Caserma Zucchi), Danza di Astri e di Stelle di Eliseo Mattiacci per l’ex Fonderia Lombardini, Whirls and Twirls 1 di Sol Lewitt sulla volta della Sala di Lettura della Biblioteca Panizzi.

Ha preso vita così una collezione museale spalmata nel tessuto cittadino, aperta a tutti, che si è arricchita nel tempo: nel 2022 viene realizzata l’opera d’arte collettiva CuriosaMeravigliosa di Joan Fontcuberta sulla facciata del Palazzo dei Musei.

In questa direzione progettuale è stata individuata l’area nord della città, già al centro di alcuni interventi di ricondizionamento, per la pianificazione di un intervento artistico permanente all’Ex Mangimificio Caffarri, edificio un tempo adibito a mangimificio situato alle spalle della stazione ferroviaria.

Invitato a visitare l’Ex Caffarri, la scelta di Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945) è stata quella di intervenire sulla facciata dell’ingresso e sui 13 grandi silos per creare il segno visibile di un luogo dedicato alla formazione e all’aggregazione di comunità, soprattutto giovani, che ospiterà realtà come Fondazione Reggio Children, il Centro di Riciclaggio Creativo Remida, The Lego Foundation, il Centro Teatrale MaMiMò e una Palestra di boxe.

David Tremlett, The Organ Pipes, Ex Caffarri, ph Lorenzo Palmieri
David Tremlett, The Organ Pipes, Ex Caffarri, ph Lorenzo Palmieri

L’obiettivo culturale complessivo è la valorizzazione di un’area significativa per la storia economica e sociale della città, oggetto di interventi di riqualificazione urbana, creando un raccordo ideale con i Chiostri di San Pietro, che diventeranno nei prossimi anni un polo dell’arte contemporanea internazionale.

Another Step, a cura di Marina Dacci, affiancherà la grande opera di arte pubblica. La mostra, organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e allestita nelle sale dei Chiostri di San Pietro, abbraccerà un periodo molto esteso (dagli anni Settanta a oggi) e si svilupperà su parole chiave che da sempre hanno segnato la sua ricerca artistica.

David Tremlett è un artista consolidato a livello internazionale che ha alle spalle sessant’anni di ricerca. Ha studiato scultura al Royal College of Art di Londra. Dalla fine degli anni ’70, durante i viaggi in Australia, Africa, Iran, Afghanistan e India, entra in contatto con grandi superfici policrome stese manualmente con pigmenti naturali.

Per lungo tempo le polveri colorate lo hanno così accompagnato nei suoi viaggi anche per interventi estemporanei in spazi e su architetture incontrati nel suo cammino. Parallelamente alla grafite e al grasso si affianca così l’uso del colore.
Il piccolo formato caratteristico dei primi lavori viene pian piano sostituto da rapporto con superfici in grande scala.

A partire dagli anni ’80 la pratica del wall drawing diventa progressivamente il principale mezzo espressivo dell’artista: nel tempo questa tecnica si evolve, ampliando sia lo spettro dei colori sia i supporti su cui lavorare, in una pratica definita dallo stesso artista “scultorea”, tesa alla valorizzazione e al dialogo con lo spazio in cui opera.

David Tremlett ha realizzato wall drawings in tutto il mondo: si ricordano gli interventi presso la Cappella di Barolo insieme a Sol LeWitt; l’Ambasciata inglese a Berlino; il British Council a Nairobi; la chiesa di S. Pietro e S. Paolo a Villenauxe-la-Grande, Francia in cui ha realizzato le finestre in vetro colorato; la Tate Britain e Bloomberg Centre HQ a Londra.
Nel 1992 David Tremlett è stato uno dei quattro finalisti del prestigioso Turner Prize.

Fra le numerose mostre personali e collettive: Museum of Modern Art, New York; Stedeljik Museum, Amsterdam; Centre George Pompidou, Parigi; Joan Miro Foundation, Barcellona; PAC, Milano, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento, Palais des Beaux Arts, Bruxelles; Musée de Grenoble; Centro d’Arte Contemporanea Pecci, Prato.

Il suo rapporto con l’Italia inizia nel 1974, grazie all’invito di Marilena Bonomo a Bari e poi alla conoscenza di Massimo Valsecchi, che ora possiede Palazzo Butera a Palermo.

L’Italia lo affascina in particolare per la tradizione dell’affresco. Ama artisti come Giotto, Mantegna, Michelangelo e Bernini. Inizia così un sodalizio che lo porterà molte volte in Italia per realizzare mostre e importanti interventi artistici permanenti commissionati da istituzioni e da privati.

 

 

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