Verona. “L’autismo non è una bolla dentro cui un individuo è intrappolato. Non esiste nessun bambino normale nascosto dietro l’autismo. Autismo è un modo di essere, è pervasivo: colora ogni esperienza, ogni sensazione, percezione, pensiero, emozione e incontro, ogni aspetto dell’esistenza.” ( Jim Sinclair, fondatore dell’Autism Network International –ANI).
È ciò che sostiene la Fondazione Cuore Blu – Vivere gli Autismi, attiva nel territorio veronese e vicentino che sino all’11 dicembre invita a visitare e partecipare alla mostra “Pennellate d’Autismo” , una mostra di acquerelli presso il palazzo della Gran Guardia.
Pennellate d’Autismo è una mostra itinerante (Palazzo Thiene a Vicenza, Palazzo della Gran Guardia a Verona e Palazzo Ferro Fini a Venezia), dove sono esposte opere ad acquerello realizzate da 100 artisti, nazionali e internazionali, che con grande solidarietà ed entusiasmo hanno risposto all’invito il Lions Club.
Ogni artista è stato ispirato da una frase esclusiva, tratta dalla vita quotidiana di bambini/e con autismo e delle loro famiglie. Tutte le opere sono state realizzate nelle sfumature del blu, colore identificativo dell’autismo e le frasi di accompagnamento alle immagini sono di aiuto per comprendere qual è il caleidoscopio di emozioni, paure, ossessioni, manie e sentimenti in genere che popolano la giornata di ogni persona autistica.
Saranno messi in vendita gli acquerelli originali, al termine dell’esposizione. L’intero ricavato sarà interamente devoluto a favore di Fondazione Cuore Blu – Vivere gli autismi.
Fondazione Cuore Blu – Vivere gli Autismi, nasce per volontà di quattro mamme e di una sociologa che, per oltre vent’anni, attraverso le rispettive Organizzazioni di Volontariato (ANTS per l’Autismo e Autismo Triveneto), si sono costantemente impegnate nei territori di appartenenza, per informare e divulgare una corretta cultura attorno all’autismo, anche tra i non addetti ai lavori. In questo modo, hanno contribuito a costruire, giorno dopo giorno, un sistema territorio sempre più competente in materia e quindi preparato, accogliente e inclusivo.
Alla base di questo impegno non vi è alcuna idea utopistica della condizione autistica, ma la convinzione che per ciascuna persona, indipendentemente dal funzionamento e dal livello di gravità della sindrome, si possa e si debba approntare un percorso riabilitativo in senso stretto e un percorso di vita che miri, il più possibile, alla sua autodeterminazione, autonomia e benessere.
Questa visione, unita alle esperienze e competenze maturate dalle fondatrici in oltre vent’anni di attivismo associativo, hanno consentito il nascere della Fondazione quale strumento più idoneo per:
- la realizzazione di progettualità innovative e rispettose della condizione autistica, che alimentino lo spirito partecipativo e di scelta quale diritto di ogni essere umano
- garantire a tali persone una dignitosa qualità di vita
- offrire risposte concrete alle famiglie
- colmare una parte del vuoto dei servizi presente sul territorio di appartenenza.