mercoledì 8 Maggio 2024

Premio Letterario dei proverbi cremonesi

Cremona. Ritorna con la 9° edizione il “Premio Letterario Paolo Brianzi”, il concorso è promosso col nome e nel ricordo del noto veterinario di fama internazionale, studioso della razza canina dello “spinone italiano”, ed altresì stimato nel cremonese quale raccoglitore di proverbi del dialetto locale.

Il Concorso letterario anche in questa edizione, avrà per tema la saggezza della gente dei campi, prendendo spunto da tre proverbi “spigolati” fra i 1432 raccolti Paolo Brianzi e pubblicati per la prima volta nel 1964 dal titolo: Proverbi Cremonesi di Campagna e Città”.

Dal buonsenso seminato da tali massime è possibile trarre ancor oggi costatazioni, orientamento e consigli riferito alla difficile situazione sociale in atto; solo così, dalle radici valoriali tramandate, potremo ritrovare fiducia per la realizzazione di una nuova socialità nel vissuto e nelle relazioni umane.

Il bando letterario di prosa e di poesia è aperto gratuitamente a tutti gli scrittori e poeti, ed in particolare agli allievi della classe 5^ della scuola primaria, delle classi della scuola secondaria di 1° e di 2° grado, ai giovani e agli adulti, senza limiti d’età, attraverso l’uso della lingua italiana e delle lingue vernacolari locali (cremonese, cremasco, casalasco, soresinese, ecc.). Così pure è aperto a chi scrive nei vari dialetti del Belpaese, purché sia allegata nell’invio la traduzione in italiano. La 9° Edizione è organizzata dalla  Confartigianato e l’ANAP-ANCOS di Cremona, con la collaborazione di Rosa Maria e Paola Brianzi.

I proverbi sono i seguenti:

A N° 115. Bùca saràada, ciàpa mìia mùusche (Bocca chiusa non prende mosche)
Non prende mosche e nel contempo cantonate; il tu􀆩o, però, inteso con misura.
È un assioma che suggerisce cautela, calma, sopportazione di fronte a quella che può apparire di primo acchito una provocazione, o un discorso talmente assurdo al quale non vale proprio la pena rispondere.

B N° 219. Chi ‘l è cujòon che ‘l stàga a cà (Chi è minchione se ne stia a casa)
Vale a dire che non si esponga troppo alle critiche e ai pericoli. Chi non ha la competenza e le capacità necessarie per affrontare un problema o un incarico in campo privato o pubblico, privo quindi della indispensabile preparazione e tenuta, è vivamente invitato a non uscire dal proprio esangue seminato o dal confine delle proprie scarse risorse.

C N° 1192. Sparàgna, sparàgna: ma ‘l lùf el te la màgna. (Risparmia, risparmia: ma il lupo te lo mangia)
Si dice a proposito degli avari che alla loro scomparsa trovano spesso qualcuno tra i propri
stessi figlioli o parenti nel dare sicuramente fondo ai loro risparmi. È una sorta di legge del
contrappasso, causata dall’effetto opposto rispetto alla condizione di chi ha avuto per
tutta la vita “il braccino corto”. Ed ancor più nefasto nel ricordo dello “sparagnino”, è
quando la “danza della spesa senza limiti” è attuata da un consanguineo del Pantalone di
turno.

 

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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