giovedì 25 Aprile 2024

Una lunga storia di donne e uomini a Santa Monica

Cremona. L’instancabile, prezioso e certosino lavoro di ricerca della Società Storica Cremonese si inoltra quest’anno nei secoli XV-XXI: “Una lunga storia di donne e uomini a Santa Monica”. Prosegue così il progetto di studio, conoscenza e valorizzazione degli antichi monasteri cremonesi con particolare riguardo alla storia e al significato della presenza delle Comunità religiose femminili in Città.

Un ciclo di incontri, la cui prima parte è in calendario dal 28 aprile al 18 maggio, e la seconda nei mesi di settembre e ottobre, propongono la presentazione delle vicende che portarono alla fondazione del monastero di Santa Monica nel 1471. Studio e presentazione sono a cura di Beatrice del Bo, Angela Bellardi ed Elisa Chittò. Il progetto, per la sua validità storica e di cultura del territorio, ha ottenuto il sostegno di Cassa Padana.

Le conferenze del 28 aprile e 5, 11 e 18 maggio si terranno presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Campus di Cremona via Bissolati, 74.

La vicenda della nascita di Santa Monica è strettamente legata ad un preciso momento di riforma dei monasteri femminili avvenuto tra la prima e la seconda metà del ‘400. Si assiste cioè alla nascita in alcune importanti città della pianura padana (Bologna, Mantova, Ferrara) di movimenti di riforma degli Ordini religiosi a causa del lassismo di alcuni di essi introducendo nuove Regole le cosiddette Osservanze (in particolare degli ordini mendicanti).

A ciò si aggiungono gli interventi di alcune tra le più importanti principesse delle corti padane molto attive in questo senso. Cremona può beneficiare della forte presenza della duchessa Bianca Maria Visconti, signora di Cremona, che, lasciato al marito Francesco Sforza la gestione del principato e anche di Cremona, si dedica attivamente ad una cosiddetta politica religiosa sostenendo le varie comunità monastiche femminili.

Di Santa Monica seguiremo quindi le varie fasi di edificazione dell’importante cenobio per  giungere fino alla soppressione nel 1810 e la sua trasformazione in caserma. Durante il ciclo di incontri si conosceranno i progetti per trasformare la caserma ormai abbandonata in Campus universitario. Si tenterà di capire la vita delle monache all’interno del monastero, la loro formazione culturale e sociale infine l’attenzione prestata soprattutto fra Sei e Settecento all’aspetto artistico e decorativo, in parte già noto ma con lati ancora sconosciuti.

Il programma:

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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