venerdì 29 Marzo 2024

Catone in Utica: dopo quasi 300 anni arriva a Ferrara

Orchestra-Barocca-dello-Spirito-Santo-C_Marco_Caselli_Nirmal_YA049_0828Ferrara – Dopo il successo de Il Farnace, il Teatro Comunale di Ferrara continua il percorso intrapreso nella riscoperta delle opere più rare e suggestive di Antonio Vivaldi con Catone in Utica, in scena venerdì 17 e domenica 19 marzo.

Nel cast vocale, oltre al tenore Valentino Buzza nel ruolo del titolo, ci sono Arianna Vendittelli (Cesare), Miriam Albano (Emilia), Valeria Girardello (Marzia), Chiara Brunello (Fulvio) e Valeria La Grotta (Arbace). Come già era avvenuto per la composizione “gemella” del Farnace, eseguita sempre al Teatro Abbado nel dicembre del 2021, la nuova produzione della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara conferma Federico Maria Sardelli alla direzione dell’Orchestra Barocca Accademia dello Spirito Santo e alla regia Marco Bellussi. Le scene sono firmate da Matteo Paoletti Franzato, i costumi da Elisa Cobello e le luci da Marco Cazzola. Gli interventi video saranno a cura di Creativite.

Catone in Utica è uno degli ultimi drammi di Antonio Vivaldi. Andò in scena per la prima volta al Teatro Filarmonico di Verona nel 1737 e, sebbene se ne conoscano solo l’atto II e l’atto III, l’opera è considerata tra le massime composizioni della maturità.

Vivaldi tentò, invano, di portare Catone in Utica a Ferrara, come testimonia una lettera indirizzata al marchese Guido Bentivoglio d’Aragona, in cui esalta la rappresentazione veronese: “La mia opera è alle stelle – scrive il compositore veneziano al suo mecenate ferrarese – e spero che la troverebbe sontuosa”. Il ‘prete rosso’ morirà appena quattro anni dopo, nel 1741 a Vienna, nella povertà più assoluta. Ora, con la volontà di rivalutare la produzione operistica barocca italiana e in particolare quella vivaldiana, dopo quasi 300 anni, verrà eseguita al Teatro Comunale “Claudio Abbado”.

La vicenda descritta dai versi di Pietro Metastasio si colloca sulla scia della svolta pompeiana che contrappose Cesare a Catone. La vicenda, però, è ben lontana delle sanguinose battaglie di Farsalo e di Tapso.

Il raffinato ed elegante impianto scenico propone in una villa sul mare, forse il ritiro privato di Emilia, vedova di Pompeo e figura centrale nel divenire degli eventi. Il contraddittorio, l’urto e la gara tra Catone e Cesare si svolge in un terreno di gioco assai più civile, in cui emerge sempre più la debolezza di un uomo, l’Uticense, che non riesce a gestire il proprio declino.

Le scene e i costumi sono una sintesi tra riferimenti classici e contemporaneità, tra eleganza del tratto e crudezza del taglio, cornice e viatico del dramma universale di sentimenti privati che s’intrecciano al divenire politico.

L’incompletezza della partitura vivaldiana non nuoce alla comprensione della trama, che anzi entra subito nel vivo dello scontro. Lungi dal volerne dare una ricostruzione – operazione sempre rischiosa e non esente da arbitrî – Marco Bellussi e Federico Maria Sardelli, tra i massimi esperti del compositore veneziano, hanno preferito presentare al pubblico l’opera così come è giunta a noi, certi della sua forte carica espressiva.

Catone in Utica si inserisce nella stagione di Opera e Balletto 2022/23, sostenuta dal Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Confindustria Emilia Area Centro, sponsor Versalis, sponsor tecnico Multicopia.

Venerdì 17 marzo lo spettacolo inizia alle ore 20, domenica 19 marzo alle ore 16.

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