giovedì 2 Maggio 2024

Vette di Luce

Bergamo. Il paesaggio bergamasco e la luce, uno dei temi posti da Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, hanno ispirato Accademia Carrara in collaborazione con CAI Club Alpino Italiano – sezione di Bergamo, per il secondo progetto espositivo previsto per l’estate: Vette di Luce, dal 23 giugno al 3 settembre.

La montagna dipinta, fotografata, raccontata, conquistata. Il paesaggio alpino idealizzato e insieme vissuto, sognato e mantenuto, aspro e amico, temuto e rispettato. Vette di Luce, attraverso l’arte, è un omaggio alle Alpi Orobie: una mostra in Accademia Carrara e un doppio percorso espositivo in vari luoghi della provincia, in pianura e in quota fino ai 2.300 metri. Perché la bellezza sia diffusa così come la cultura della montagna.

L’esposizione in Carrara si sviluppa nelle sale al primo piano, instaurando un dialogo tra la pittura paesaggistica dell’Ottocento e la fotografia di Naoki Ishikawa (Tokyo, 1977). Fotografo e alpinista, Ishikawa ha conquistato 10 dei 14 ottomila metri esistenti sul pianeta e i suoi progetti, dedicati all’Everest, al K2, al Monte Fuji, al Circolo Polare Artico sono stati esposti in tutto il mondo e sono oltre 40 le pubblicazioni che raccontano le sue imprese e le sue immagini.

La sua presenza a Bergamo è stata fortemente voluta da Accademia Carrara che ha commissionato al fotografo e alpinista giapponese un’indagine realizzata in tre campagne tra il 2022 e il 2023, percorrendo l’Alta Via, con l’obiettivo di documentare in forma esperienziale il paesaggio, tracciando un profilo antropologico ed etnografico di questi territori. Completano il progetto espositivo, all’interno della Carrara, due opere d’arte contemporanea: il lavoro di Matteo Rubbi (Seriate, 1980), intitolato La tana del Drago una ricostruzione immaginata ed esperienziale delle Orobie, e la video-audio installazione Ricordo di un dolore realizzata nel 2020 da MASBEDO, in prestito da GAMeC, che riprende la salita silenziosa verso la Presolana.

La mostra si estende dal museo al territorio seguendo due percorsi: il primo prevede le fotografie di Naoki Ishikawa, sempre dedicate alle Alpi Orobie esposte in 5 luoghi del territorio, mostre spin-off del viaggio del fotografo giapponese sulle montagne bergamasche. Il secondo la presenza di 17 riproduzioni di capolavori della Carrara in 17 rifugi CAI della provincia bergamasca.

Arriva la seconda mostra dell’anno che occupa le sale di Accademia Carrara per il periodo estivo. Protagonista è la presenza paesaggistica più rilevante del territorio orobico, la montagna, e lo fa con tutti i linguaggi che l’arte mette a disposizione, in un dialogo serrato tra fotografia, dipinti ottocenteschi e opere contemporanee. Simbolica è certamente la videoinstallazione di GAMeC Ricordo di un dolore. Concepita durante la pandemia dallo straordinario duo artistico MASBEDO, esprime in modo forte e coinvolgente tutto il dolore e la fatica vissuti da Bergamo in quei terribili giorni, facendosi espressione dei sentimento di una intera comunità. Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura Comune di Bergamo

Sabato 24 e domenica 25 giugno, in occasione del primo weekend di apertura della mostra è previsto il primo appuntamento con Estate in Carrara. Un ricco palinsesto di eventi aperti gratuitamente al pubblico anima il museo, due giorni di festa in cui la montagna è assoluta protagonista tra arte, cibo, sport e musica.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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