martedì 30 Aprile 2024

Torna in Pinacoteca una preziosa opera rubata

Cremona. È tornata nella sua collocazione originaria, la Pinacoteca del Museo Civico “Ala Ponzone”, la piccola tavola raffigurante il Padre Eterno benedicente di Tommaso Aleni detto il Fadino, risalente ai primi anni del Cinquecento, rubata oltre 64 anni anni fa, per l’esattezza il 15 luglio del 1959. Nella primavera di quest’anno il dipinto è riemerso in un’asta di una città dei Paesi Bassi. Identificato dal Conservatore della Pinacoteca, Mario Marubbi, grazie al tempestivo e decisivo intervento del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza, il prezioso reperto è stato recuperato ed oggi è stato restituito e presentato in forma ufficiale nel corso di una cerimonia tenutasi nella Sala Manfredini di Palazzo Affaitati.

Un’occasione di festa, così ha esordito Gabriele Barucca, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona Lodi e Mantova, perché la piccola tavola ritornata alla Pinacoteca ha una valore molto significativo. Questa restituzione è la dimostrazione della speranza che, grazie all’impegno profuso da chi cura il patrimonio artistico e del lavoro meritorio svolto dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, con i quali la Soprintendenza è sempre in stretto contatto, opere che sono state trafugate o di cui si è persa traccia possano tornare nelle loro sedi originarie.

Per il maggiore Claudio Sanzò, Comandante dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza, che ha competenza su tutta la Lombardia, al di là del lavoro investigativo svolto, seppure impegnativo, il momento più bello è proprio quello della restituzione del bene recuperato.

Per oltre sessant’anni della tavoletta rubata non si ha alcuna traccia. Basandosi sulla fotografia, inserita nel catalogo del 1951 curato da Alfredo Puerari, viene studiata, se ne fa una nuova e certa attribuzione, sino a quando, nel marzo di quest’anno la tavoletta rubata compare nel catalogo della casa d’aste Veilinghuis Korendijk di Middelburg (NL). Grazie alla segnalazione dell’ing. Giuliano Marella, di Padova, un appassionato d’arte, il conservatore della Pinacoteca Mario Marubbi fa tutte le verifiche del caso: ad attirare l’attenzione è infatti la targhetta sulla cornice della tavoletta sulla quale compare  l’originaria attribuzione a Galeazzo Campi, inoltre la comparazione con la fotografia presente nell’archivio della Pinacoteca fuga ogni dubbio (nel catalogo della casa d’aste veniva attribuito all’opera un valore irrisorio di poche centinaia di Euro, collocandola grossolanamente tra il XVII e XVII secolo). Marubbi contatta così i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio di Monza che, in tempi molto celeri, mettono al corrente la Polizia dei Paesi Bassi. L’opera, rivelatasi autentica, viene così posta sotto sequestro per tornare infine laddove era stata trafugata.

Si tratta certamente di un piccola tavola, bisognosa di un restauro, ma al di là di questo, come ha sottolineato il conservatore Mario Marubbi, il suo valore è importante non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto perché rappresenta l’identità di Cremona e della cultura pittorica cremonese del Rinascimento: è infatti una piccola ma significativa tessera che compone il grande mosaico della pittura cremonese di epoca rinascimentale. La piccola tavola, come scrive il conservatore della Pinacoteca Mario Marubbi nel catalogo dedicato al Cinquecento della Pinacoteca del Museo Civico “Ala Ponzone”, giunse al museo come opera di anonimo ed è segnata con il numero 411 nell’Inventario Giudiziale del 1842-1843.

Note sull'autore

Valerio Gardoni
Valerio Gardoni
Giornalista, fotoreporter, inviato, nato a Orzinuovi, Brescia, oggi vive in un cascinale in riva al fiume Oglio. Guida fluviale, istruttore e formatore di canoa, alpinista, viaggia a piedi, in bicicletta, in canoa o kayak. Ha partecipato a molte spedizioni internazionali discendendo fiumi nei cinque continenti. La fotografia è il “suo” mezzo per cogliere la misteriosa essenza della vita. Collabora con Operazione Mato Grosso, Mountain Wilderness, Emergency, AAZ Zanskar.

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